sviluppo sostenibile

Im.Patto, 265 realtà hanno aderito alla prima call di Nova Coop per costruire un patto per il territorio

Silvio Ambrogio, Direttore Politiche sociali di Nova Coop: "Soddisfatti del risultato di questo primo esperimento nato allo scopo di fare cooperazione sul territorio".

Im.Patto, 265 realtà hanno aderito alla prima call di Nova Coop per costruire un patto per il territorio
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Tra gli 89 progetti pervenuti sono stati selezionati i più coerenti per realizzare iniziative di impatto sociale sugli obiettivi dell’Agenda 2030 in otto territori piemontesi. I tavoli di progettazione si concluderanno entro la primavera.

Im.patto

Si è conclusa con successo la raccolta delle candidature per Im.patto, il primo percorso di co-progettazione sui temi del cibo, del benessere e della salute insieme alle comunità locali promosso da Nova Coop su otto territori piemontesi. La fase di call, durata un mese, ha permesso di ricevere complessivamente 89 progetti e l’adesione di 265 soggetti.

Seconda fase

Adesso inizia la seconda fase, che prevede la creazione di tavoli locali di confronto in cui i diversi attori ammessi dovranno sintetizzare un unico progetto territoriale, che possa essere supportato e finanziato da Nova Coop, partendo dalle proposte selezionate in base alla pertinenza con le finalità della cooperativa e gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: sconfiggere la fame, salute e benessere, città e comunità sostenibili, consumo e produzioni responsabili.
Le sollecitazioni raccolte consentono di tracciare una fotografia delle esigenze più sentite. Il tema più gettonato è stato quello della tutela dell’ambiente e della sostenibilità: si va dalla promozione dei territori rurali alla creazione di orti urbani. Un altro grande ambito di progettualità riguarda nuovi modi di generare connessioni intorno al cibo: dagli appuntamenti conviviali al gioco, dai laboratori alle degustazioni, con la speranza di poterli vivere in presenza ma adattabili al web. Questi momenti diventeranno occasione di incontro tra generazioni o di integrazione, o, ancora, di condivisione di momenti culturali. Un ulteriore bisogno emerso dalle molteplici proposte ricevute è il supporto alle nuove fragilità: un fronte su cui Nova Coop è impegnata da tempo, ad esempio tramite la donazione dei prodotti invenduti a Onlus e associazioni benefiche, che consente anche di ridurre gli sprechi.
Complessivamente l’iniziativa ha destato grande interesse per il suo approccio innovativo. Due terzi dei contatti generati sono arrivati da soggetti nuovi, con i quali la cooperativa non aveva mai collaborato. Ben 63 progetti degli 89 presentati sono proposte frutto di partenariati tra più soggetti. A manifestare il proprio interesse sono state soprattutto realtà del Terzo settore (61,5%) ma rilevanti sono state anche le candidature giunte da Imprese (12,8%), Istituzioni (12,07) e Cooperative (4,1%).
La divisione geografica delle candidature presentate vede inevitabilmente prevalere Torino: ben 38 le proposte che riguardano il capoluogo. Seguono Beinasco e Novara (10), Borgomanero/Arona (8), Biella, Gravellona/Verbani / Omegna (7), Collegno (5) e Alessandria (4). In concreto, la cooperativa nei prossimi mesi metterà risorse e competenze a disposizione dei progetti sollecitati dai territori stessi.

 

Silvio Ambrogio, Direttore Politiche sociali di Nova Coop

«Siamo molto soddisfatti del risultato di questo primo esperimento nato allo scopo di fare cooperazione sul territorio per costruire risposte alle grandi sfide della società attuale lavorando a soluzioni condivise e attivando processi partecipativi – commenta Silvio Ambrogio, Direttore Politiche sociali di Nova Coop – . Il riscontro entusiastico ottenuto dalla nostra iniziativa è per noi il segno che siamo riusciti a intercettare un’esigenza sentita di sostegno ai bisogni delle comunità nelle diverse zone».

Enrico Nada, responsabile Politiche sociali Nova Coop

«Le altre proposte ricevute non saranno accantonate – spiega Enrico Nada, responsabile Politiche sociali Nova Coop -. Dalla mappatura frutto dell’analisi delle proposte ricevute, ci siamo resi conto di come molte hanno finalità coincidenti o raggruppabili attorno a un argomento: una delle prime attività da mettere in campo sarà l’attivazione di relazioni e rapporti di collaborazione per la realizzazione del fine comune».

L’obiettivo è di concludere la parte di tavoli di confronto entro la primavera, in modo da poter proseguire
con la progettazione e la realizzazione delle attività.

Maggiori informazioni su https://im-patto.it/

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