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A Rivarolo si torna a parlare della pedonalizzazione del centro storico

Via Ivrea e non solo chiuse alle auto con dei piloncini automatici, la proposta la illustra l'assessore Diemoz: «Tutto il giorno? Vedremo...»

A Rivarolo si torna a parlare della pedonalizzazione del centro storico
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A Rivarolo si torna a parlare della pedonalizzazione del centro storico. Altro Consiglio fiume quello del 29 giugno: è stato sospeso alle 3 di notte mancavano diversi interrogazioni e i più erano stanchi.

A Rivarolo si torna a parlare della pedonalizzazione del centro storico

E’ intorno alle 2,45 - nel cuore della notte tra giovedì 29 giugno e venerdì 30 - che al centro della sala aulica di Palazzo Lomellini è stata gettata la spugna per mettere fine alla riunione che si trascinava da ormai sei ore; con tanto di pausa all’una. Così come nel precedente Consiglio comunale, anche la scorsa settimana per sopraggiunti limiti di tempo (e sopportazione umana) i lavori dell’organo più importante di governo della Città sono stati sospesi. Interrotti. E inizia ad essere un problema endemico quello di un consiglio che non riesce a darsi delle regole nella discussione, che discute all’infinito senza arrivare ad una sintesi e da una volta all’altra accumula quanto non è stato discusso nell’ordine del giorno precedente. Cosicché, nella prossima seduta ci saranno da “recuperare” pezzi di ordine del giorno di due sedute; il ritardo inizia ad essere imbarazzante.

Ritardo cronico

Tant’è che una delle prime a sbottare dai banchi dell’opposizione alla richiesta di rinviare i lavori è Marina Vittone: “Così facendo ci ritroveremo a discutere di problemi che attendevano una risposta e che da parte del Consiglio non è arrivata. Ci sono interrogazioni presentate tra aprile e maggio di cui parleremo a fine luglio. Tutto questo non ha un senso». Fatto sta che la macchina politica a Rivarolo funziona in questa maniera ed urge al più presto una soluzione, come ad esempio iniziare le sedute alle 18 o alle 17: gli impegni personali dei singoli consiglieri (che non sono stati obbligati a candidarsi e mettersi a disposizione della Città) non possono sempre prevalere agli interessi della collettività e quindi far iniziare i lavori in “seconda serata”. Anche perché sono stati varati regolamenti di estrema importanza come quelli da attuare in caso di emergenza.

Regolamento di Protezione civile

In particolare gli organi delle strutture di protezione civili, o meglio, la macchina interna di protezione civile. Un nuovo regolamento che è diviso in due parti: politico-strategico con autorità al sindaco, assessore protezione civile e comandante polizia e membri permanenti. E i responsabili degli uffici comunali designati dal sindaco previsti nelle procedure operative in caso di emergenza. In buona sostanza viene definito anche il concetto di volontariato di protezione civile: spesso quella “forza-lavoro” viene usata impropriamente per i mercatini del week end o manifestazioni in cui si trasformano i volontari in steward. «Il volontariato è tirato molto dalla giacca dalle amministrazioni. Così, con questo nuovo regolamento, sono inquadrati nella maniera giusta». Un regolamento, però, che si inserisce in un piano di Protezione Civile fermo al 2013 e che andrebbe rivisto, ma alla fine della legislatura manca meno di uno anno.

Piano Urbano del Traffico

Altro capitolo non secondario passato al vaglio dell’assemblea è stato il Piano Urbano del Traffico. Che per città sotto i 30.000 abitanti non è un obbligo di legge avere, ma che Rivarolo ha comunque volute far redigere. «E’ uno strumento tecnico amministrativo di breve periodo. Da modificare il più sovente possibile, proprio perché la situazioni cambiano. E’ una fase intermedia tra lo studio delle criticità (conoscitiva) e quella che sono poi i piano esecutivi e di fattibilità», spiega l’assessore di riferimento Francesco Diemoz. Relazione dalla quale si evince che per Rivarolo passano 35.000 mezzi al giorno; giusto per fare un confronto in corso Vittorio Veneto a Torino, il contatore si ferma a 11.000! Un altro dato. Nei giorni feriali tra le 7.45 – 8.45, la fascia più critica, su corso Italia si registrano 5000 mezzi al giorno, mentre in corso Indipendenza (davanti al supermercato Pam) 1.600 veicoli ogni ora. Sono invece 2.500 auto e altri generi di mezzi che escono dalla città e altrettanti (2.500) quelli che entrano: questo per dire che Rivarolo non è solo una città che riceve traffico da fuori, ma è anche strada di transito. Da qui, le riflessioni.

Pedonallizzazione

Come quella della «pedonalizzazione»: è uno dei temi che vogliamo affrontare, chiudendo via Ivrea con dei piloncini. O via Fiume, Farina e Palestro dove potremmo installare delle videocamere per monitorare gli ingressi pedonali». Così, Diemoz in Consiglio comunale. Che non parla di ZTL che hanno tutt’altro percorso burocratico, ma di isola pedonale a tempo, sì. «Dalle 19 o tutto il giorno o solo in alcuni momenti della giornata, oppure nei week end: tutte ipotesi ancora da definire e verificare. E tra le proposte sul tavolo anche la pedonalizzare di via Montello». Insomma il discorso è aperto e molto concreto. Senza tralasciare le “le zone 30 da istituire”.

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