Omicidio stradale alla curva del Bogo: condannati due tecnici dell'ex Provincia
Nello schianto persero la vita nel 2017 Raffaele Mazzamati, 35 anni, e Debora Biscuola, 18 anni
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Omicidio stradale alla curva del Bogo: condannati due tecnici dell'ex Provincia. Il tribunale di Ivrea ha inflitto un anno e un mese di reclusione a due responsabili della viabilità per la mancata messa in sicurezza della provinciale 222. Disposto un risarcimento di 190mila euro per i familiari delle vittime.
Omicidio stradale alla curva del Bogo
Ivrea – Il tribunale di Ivrea ha condannato a un anno e un mese di reclusione, con sospensione condizionale della pena, Matteo Tizzani, 52 anni, dirigente della viabilità della Città metropolitana di Torino, e Flavio Giai Miniet, 65 anni, responsabile degli interventi manutentivi sulle strade del Canavese. I due sono stati ritenuti colpevoli di omicidio stradale in relazione all’incidente avvenuto nell’ottobre 2017 sulla curva del Bogo, tra Ozegna e Rivarolo Canavese, in cui persero la vita Raffaele Mazzamati, 35 anni, e Debora Biscuola, 18 anni.
La sentenza
La sentenza, emessa dal giudice Stefania Cugge, arriva al termine di un processo che ha evidenziato gravi omissioni nella manutenzione della provinciale 222. Nonostante i numerosi incidenti precedenti, le misure di sicurezza necessarie non erano state adottate in tempo. Solo dopo la tragedia furono installati i new jersey in cemento, oggi presenti ai lati della curva per prevenire ulteriori schianti.
La battaglia dei familiari delle vittime
Determinante, nel corso dell’inchiesta, è stata l’opposizione dei familiari delle vittime alla richiesta di archiviazione. Grazie alla loro battaglia e al lavoro dei legali, le indagini sono state riaperte, portando alla condanna dei due dirigenti. Il pubblico ministero aveva richiesto una pena più severa, pari a un anno e quattro mesi di reclusione. Oltre alla condanna, il tribunale ha disposto una provvisionale di 190mila euro a favore dei familiari delle vittime, costituitisi parte civile.
Solamente dopo lo schianto mortale la strada venne messa in sicurezza, anche grazie all’intervento dei sindaci dell’epoca, Sergio Bartoli e Alberto Rostagno, che batterono affinché venissero finalmente introdotti provvedimenti concreti.