la denuncia del sindacato

NurSind: “In Piemonte assunti meno della metà degli infermieri previsti, situazione critica”

Il sindacato denuncia gravi carenze in otto aziende sanitarie su diciotto e lancia l’allarme: “Turnover non garantito, personale in fuga e prestazioni non retribuite. Serve un piano urgente dalla Regione”

NurSind: “In Piemonte assunti meno della metà degli infermieri previsti, situazione critica”
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NurSind: “In Piemonte assunti meno della metà degli infermieri previsti, situazione critica”. Il sindacato denuncia gravi carenze in otto aziende sanitarie su diciotto e lancia l’allarme: “Turnover non garantito, personale in fuga e prestazioni non retribuite. Serve un piano urgente dalla Regione”.

NurSind: “Assunti meno della metà degli infermieri previsti”

La carenza di personale infermieristico in Piemonte è una crisi silenziosa ma sempre più drammatica. A lanciare l’allarme è il sindacato NurSind Piemonte, che ha diffuso un comunicato con un’analisi dettagliata dei dati relativi al piano straordinario di assunzioni concordato nel giugno 2023 e aggiornato alla fine del 2024. I numeri sono allarmanti: delle 674 unità aggiuntive previste oltre il normale turnover, solo 279 sono state effettivamente assunte.

Perdita netta di personale

Otto aziende sanitarie su diciotto risultano addirittura in perdita netta di personale: non solo non hanno assunto, ma non hanno nemmeno garantito il turnover. Tra le situazioni più critiche, NurSind segnala l’ASL di Alessandria con un saldo negativo di -73 unità e la Cuneo 1 con -53. Altre quattro aziende hanno assunto al di sotto del minimo previsto, mentre solo tre (il Mauriziano, l’ASL Città di Torino e l’ASL TO3) hanno superato i limiti minimi previsti, concentrando il grosso delle nuove assunzioni.

“Il dato è ancora più preoccupante se si osserva l’ultimo trimestre del 2024, dove si registrano ulteriori perdite,” spiega il segretario regionale Francesco Coppolella. “Serve un confronto immediato con la Regione e con le singole aziende per affrontare seriamente il problema. Le dimissioni precoci crescono, e il fenomeno non è compensato dai concorsi, che pure registrano migliaia di candidati.”

Assenza di strategie comuni

NurSind denuncia anche l’assenza di strategie comuni tra le aziende sanitarie piemontesi, che agiscono in ordine sparso senza una visione condivisa. “Non ci sono azioni incentivanti concrete e il tema dell’attrattività della professione è ignorato, così come la programmazione necessaria per gestire le case e gli ospedali di comunità.”

Straordinari

Un ulteriore problema sollevato è quello delle prestazioni aggiuntive richieste agli infermieri oltre l’orario di lavoro, spesso non retribuite. “Una situazione inaccettabile – sottolinea Coppolella – che affronteremo nei prossimi giorni insieme al tema delle risorse inutilizzate per la riforma territoriale.”

Interventi urgenti

Il sindacato, pur consapevole della complessità della questione, chiede interventi urgenti e una nuova politica del personale sanitario che metta al centro il valore e la dignità della professione infermieristica. Senza azioni immediate e coordinate, il rischio è un ulteriore peggioramento nel corso del 2025.

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