Addio Maurizio Camoletto, ultimo erede della storia della fisarmonica leinicese
Titolare della storica ditta Verde Strumenti Musicale, si è spento a 67 anni stroncato da una breve malattia

Addio Maurizio Camoletto, Leini piange il titolare della storica ditta Verde: era l'ultimo custode della tradizione della fisarmonica leinicese. Aveva 67 anni.
Addio Maurizio Camoletto
C'è un silenzio particolare che segue la fine di una melodia, quando l'ultima nota si dissolve nell'aria e resta solo l'eco di ciò che è stato. È il silenzio che oggi (giovedì 22 maggio 2025) avvolge Leini, dopo che Maurizio Camoletto ha suonato la sua ultima nota a 67 anni, stroncato da una breve malattia che ha spezzato una vita dedicata interamente alla musica. Non era solo un fisarmonicista, Maurizio. Era il custode di una tradizione che affonda le radici nel 1893, quando Giovanni Verde – "l'uomo dalle dita magiche" – aprì quella piccola bottega che sarebbe diventata leggenda. Dal 1976, Camoletto aveva preso le redini della storica ditta Verde, trasformando un'eredità familiare in una sinfonia che ha attraversato 130 anni di storia, conquistando palcoscenici internazionali e conservatori, senza mai dimenticare le sue origini popolari. La sua fisarmonica parlava tutte le lingue: quella del folk tradizionale e quella della musica classica, quella dei giovani che si avvicinavano per la prima volta allo strumento e quella dei maestri che cercavano la perfezione nell'arte. "È uno strumento eccezionale e che si adatta ad ogni melodia - diceva Maurizio, con quella passione che traspariva dagli occhi ogni volta che parlava del suo mondo fatto di mantici, tasti e melodie”.
Membro attivo della comunità
Ma se la ditta Verde era il suo palcoscenico principale, Leini era la sua orchestra. Monica Zanini, che lo ha conosciuto per oltre trent'anni, racconta di un uomo che "È sempre stato molto attivo nel tessuto locale, non c'è associazione che non abbia chiesto collaborazione a lui". Era il direttore invisibile di una comunità che sotto la sua bacchetta prendeva vita attraverso eventi, concerti, serate che trasformavano le strade in pentagrammi. "Musica sotto le stelle" – il nome stesso suona come una promessa mantenuta. Per anni, da giugno ad agosto, non passava un venerdì o un sabato senza che Maurizio orchestrasse qualcosa per "rendere viva la nostra cittadina". Aveva capito una verità che molti amministratori faticano a comprendere: "Ricordatevi che se chiudono tutti i negozi e non si fanno eventi, queste cittadine diventano luoghi bui e pericolosi", dice Zanini ricordando le parole di Camoletto. La sua generosità aveva la grazia di una melodia ben composta. Quando donò al comune un patrimonio di fisarmoniche, spartiti e attrezzi da riparazione, non stava semplicemente cedendo oggetti: stava consegnando la partitura della sua vita, permettendo la nascita di uno dei più importanti musei dedicati alla fisarmonica in Italia. Un gesto che racconta più di mille parole la sua visione della cultura come bene comune, patrimonio da condividere e tramandare. Il 3 settembre 2023 aveva celebrato i 130 anni della premiata Ditta Verde con una festa che era stata il suo capolavoro: una passeggiata musicale nel centro storico e una serata al Kubo con artisti del calibro di Mauro Giacobbe, campione del mondo di fisarmonica. Era stata l'ennesima dimostrazione di come sapesse trasformare un anniversario in una sinfonia collettiva.
Una grande eredità
Per la Proloco (di cui aveva anche fatto parte), come service del comune, per l'allestimento del teatro civico Luciano Pavarotti, Maurizio era più di un consulente. Verde era il nome della sua ditta, ma verde era anche il colore della speranza che seminava ovunque andasse. Negli ultimi anni aveva abbracciato anche la causa ambientale, realizzando fisarmoniche con materiali ecologici, come quella celebrativa dei 130 anni fatta con legno di abete di recupero e vernice totalmente green. Perché la bellezza, per Maurizio, doveva essere anche responsabile. Ora nella sua Ditta di via Carlo Alberto è calato il silenzio. Gli strumenti, per oggi, non suoneranno. Ma è un silenzio che sa di attesa, come quello che precede l'inizio di un concerto. Perché le note che Maurizio Camoletto ha donato alla sua città continueranno a risuonare nel tempo, tramandate da quegli stessi giovani che lui vedeva avvicinarsi "inaspettatamente" alla fisarmonica. La musica non muore mai. Si trasforma, si trasmette, diventa memoria che si fa presente. E Maurizio, che aveva capito tutto questo molto prima di molti altri, ora è diventato egli stesso una di quelle note che non si dimenticano mai, anche quando il silenzio sembra aver preso il sopravvento. L'ultima nota di una vita può essere anche la prima di una leggenda.