Il bando per il polifunzionale di Strambino va deserto: al vaglio il futuro della gestione
Nessuna candidatura per il centro rinnovato con 500mila euro. La sindaca Cambursano: «Ora lo gestiremo sperimentalmente con le nostre forze. È una sfida per tutta la comunità»

Il bando per il polifunzionale di Strambino va deserto: al vaglio il futuro della gestione. Nessuna candidatura per il centro rinnovato con 500mila euro. La sindaca Cambursano: «Ora lo gestiremo sperimentalmente con le nostre forze. È una sfida per tutta la comunità».
Polifunzionale di Strambino
«Il bando per la concessione e la gestione del polifunzionale comunale è andato deserto. Nessuna proposta, nessun partecipante. Un fatto che ci obbliga a riflettere, ma anche a chiarire». Così la prima cittadina di Strambino, Sonia Cambursano (nella foto), replica anche alle polemiche sollevate dalla Pro loco postando un annuncio sui social al fine di chiedere ai privati uno spazio gratuito, da utilizzare come magazzino e riporre le attrezzature dell’associazione. Perché dal 1 luglio (ieri) il gruppo sarebbe stato costretto a lasciare l’attuale ripostiglio al pluriuso a seguito dell’azione del Comune. Il condizionale è d’obbligo, perché in realtà la questione non sta proprio in questi termini.
I costi
«Quell’edificio, negli ultimi 2 anni, è stato al centro di uno dei più importanti investimenti dell’Amministrazione comunale: circa 500.000 euro sono stati destinati a renderlo più bello, più sicuro e meno energivoro - spiega, in sintesi, la sindaca - È stato un lavoro lungo, paziente, ma soprattutto corale. Abbiamo rinnovato gli spazi per farne un bene comune più vivo e più accessibile. Proprio per questo, la mancanza di candidature al bando è oggi difficile da comprendere. Prima è stata concessa una proroga alla gestione in scadenza, per garantire continuità e il tempo necessario a partecipare. Poi è arrivata la pubblicazione della manifestazione di interesse, in piena trasparenza. Il risultato? Nessuno ha partecipato».
Le condizioni
Il Comune chiedeva di corrispondere 50mila euro in 5 anni, a fronte però di un contributo di 25mila euro, ma nessuno ha aderito, tanto meno la Pro loco, perché «troppo oneroso». «Chi lavora nella pubblica amministrazione lo sa: i bandi non possono nascere da colloqui informali o da intese implicite - prosegue Cambursano - Devono seguire regole chiare ed evidenze pubbliche. Le regole e le normative sono spesso stringenti, ma servono per tutelare tutte e tutti, dalla proprietà (il Comune) a chi si assume l’incarico della gestione. Nella manifestazione di interesse era anche indicata una somma, che da 3000 euro era stata portata, con qualche sacrificio, a 3500 euro per venire incontro a chi avrebbe dovuto gestirlo. Non solo: la concessione a terzi (per feste private, ad esempio) è stata ulteriormente regolamentata in modo da offrire tutele finanziarie e legali al gestore stesso (la richiesta di una cauzione, per tutelarsi dai danneggiamenti di eventuali utilizzatori occasionali), e si sono previste tariffe più consone, che permettessero al gestore di gestirlo al meglio».
Sul futuro
Sul futuro del pluriuso Cambursano precisa: «Seppure con rammarico, al momento temporeggeremo e gestiremo sperimentalmente il salone con le nostre forze, non potendo contare su chi lo ha sempre fatto. Ci doteremo di un regolamento apposito affinché il salone, che oggi è uno dei più belli e all’avanguardia della zona, e per cui sono in corso le procedure autorizzative per renderlo un locale autorizzato al pubblico spettacolo in via permanente, possa vivere e portare ai cittadini e alle cittadine di Strambino un luogo dove vivere occasioni di svago. Ai cittadini di Strambino chiedo di non leggere questa situazione come una sconfitta, ma come una sfida da affrontare insieme. Perché la gestione di un bene pubblico non è solo un contratto: è una responsabilità condivisa». Anche sui locali usati come magazzino dalla Pro loco si troverà a breve una soluzione.