Medico aggredito a Novara durante il servizio di continuità assistenziale
Saitta: “Nessuna responsabilità della Asl di Novara".

Medico aggredito a Novara nella serata di sabato 10. Si cerca un gruppetto di giovane che avrebbe picchiato il dottore.
Medico aggredito a Novara
Una guardia medica dell’Asl di Novara è stata aggredita nel tardo pomeriggio di sabato. A malmenare il medico sarebbe stato un gruppo di giovani che non si era visto consegnare il farmaco richiesto.
Le precisazioni dell’Asl
“Nella sede di viale Roma operano abitualmente 4 Medici dalle 8 alle 20 il sabato, prefestivi e festivi e 3 di notte tutti i giorni dalle 20 alle 8. E’ dotata di telecamere che videoregistrano gli accessi e di Servizio di Vigilanza con guardia giurata. Questa sorveglia l’intero plesso e piantona il Servizio nella fascia oraria 22.00/8.00.
La dinamica dell’evento è al vaglio delle Forze dell’Ordine che hanno acquisito le immagini delle telecamere.
L’Asl No, che ha recepito dal 2011 la raccomandazione ministeriale per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, lavora costantemente per identificare i fattori di rischio per la sicurezza del personale. E’ infine impegnata a porre in essere misure di prevenzione e controllo più adeguate”.
Il commento dell'assessore regionale alla sanità Saitta
“Nessuna responsabilità della Asl di Novara, che ha recepito dal 2011 la raccomandazione ministeriale per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, lavora costantemente per identificare i fattori di rischio per la sicurezza del personale ed è impegnata a porre in essere misure di prevenzione e controllo più adeguate.
Si tratta di un tema di valenza nazionale e generale, ma è bene che ci si attivi su queste problematiche. L’iniziativa dell’ASL TO4 ha il pregio di mettere insieme più soggetti: è la strada giusta per fare qualcosa di utile. Credo che a monte vi debba essere un atteggiamento diverso nei confronti dell’operatore sanitario, medici ed infermieri in primis. La società in cui viviamo ci porta a pensare che la guarigione sia obbligatoria, che l’errore sia imperdonabile, che i luoghi di cura siano sempre in grado di risolvere i problemi di salute personali e dei nostri cari. Anche i media possono fare la loro parte, con una minor tendenza alla ricerca di notizie solo scandalistiche”.
“Inevitabile - ha aggiunto Saitta- anche mettere in atto azioni più efficaci per proteggere l’incolumità degli operatori e consegnare alla giustizia coloro che si rendono responsabili di aggressioni e di violenze”.