Il Team “Eeh… ma il Pandone” taglia il traguardo del Mongol Rally 2018
Edoardo e Davide: "Mongol Rally è le persone incontrate, le gioie, le delusioni, le risate, la fatica, i paesaggi fantastici e le strade terrificanti".
Obiettivo centrato per il Team “Eeh… ma il Pandone”. Partiti a metà luglio dalla stazione di Valperga per il Mongol Rally 2018, i giovani canavesani Edoardo Trione e Davide Raschellà hanno tagliato, pochi giorni fa, a bordo della loro mitica Panda il traguardo della originale manifestazione.
Il team "Eeh... ma il Pandone" al traguardo
Da Valperga alla Mongolia. Due ventunenni entusiasti, una Fiat Panda rosso fiammante del 1997 con motore fire 1000 cavalli e circa 180mila chilometri tra avventura e solidarietà. E’ questa la sfida accettata e vinta da due ragazzi canavesani. Sono Edoardo Trione di Valperga e Davide Raschellà di Salassa. I due giovani periti meccanici hanno infatti tagliato nei giorni scorsi il traguardo del “Mongol Rally 2018”. Il team “Eeh… ma il Pandone” era "salpato" a metà luglio dalla stazione di Valperga.
Un'avventura indimenticabile
"Siamo alla fine. Abbiamo varcato la finish line! - hanno scritto i 21enni Edoardo e Davide sulla pagina facebook ufficiale del Team "Eeh... ma il Pandone" - Un ringraziamento a tutti quelli che ci hanno sostenuto. Un saluto a tutti quelli che pensavano che non ce l’avremmo fatta. A tutti quelli che se lo domandano: il Mongol Rally è le persone che abbiamo incontrato, le gioie, le delusioni, le risate, la fatica, i paesaggi fantastici e le strade terrificanti. Grazie, grazie a tutti!".
Finalità solidale
Il Mongol Rally è una corsa dilettantistica e non competitiva, a scopo di beneficenza. Alla partenza del Team “Eeh… ma il Pandone” insieme a colleghi ed amici dei due ragazzi, c’erano anche il sindaco di Valperga, Gabriele Francisca, e gli assessori, Ivo Chabod e Vanni Milani. Edoardo e Davide hanno quindi raccolto fondi per beneficenza partecipando al rally. The Adventurists, l’associazione che organizza l’evento, chiede infatti a tutti di devolvere almeno 1000 pound ad un progetto scelto da loro che si chiama “Cool earth” e si occupa di fermare la deforestazione in Amazzonia e in altri luoghi del mondo aiutando e promuovendo l’impegno delle tribù locali.