Caso Voucher: solidarietà di Barbero (Cia) al presidente nazionale Scanavino

"Scanavino – osserva Barbero - ha semplicemente detto quello che altri hanno taciuto o voluto nascondere".

Caso Voucher: solidarietà di Barbero (Cia) al presidente nazionale Scanavino
Pubblicato:
Aggiornato:

Sul caso Voucher, solidarietà di Barbero (Cia) al presidente nazionale Scanavino: "Ha ragione, non è vero che sono stati reintrodotti".

Caso voucher scatta la polemica

Solidarietà al presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, è stata espressa dal presidente provinciale dell’Organizzazione di Torino, Roberto Barbero. Dopo che sul caso voucher lo stesso Scanavino è stato oggetto di polemiche.Queste ultime tendenti a screditarne l’operato davanti agli agricoltori. «Scanavino – osserva Barbero - ha semplicemente detto quello che altri hanno taciuto. Oppure voluto nascondere. Cioè che non è affatto vero che i voucher sono stati reintrodotti. In realtà, sono state soltanto apportate delle modifiche minimali al regime vigente del contratto di prestazione occasionale".

Solidarietà a Scanavino

"Si tratta infatti di un sistema burocratico complesso- - commenta Barbero sul caso voucher - Incompatibile con le tempistiche delle aziende agricole. Come ha dimostrato il quasi nullo utilizzo di tale strumento da parte degli imprenditori agricoli. Festeggiare, come da altri è stato fatto, la reintroduzione dei voucher, vuol dire fornire una informazione sbagliata alle imprese agricole. Generando pertanto aspettative destinate a deludere». Nulla a che vedere, insomma, con i “veri” voucher. Concepiti e in origine promossi dalla stessa Cia come strumenti di regolamentazione semplificata. E quindi di emersione di tipologie di attività occasionali e marginali. Svolte in agricoltura da figure non professionalizzate.

Il parere di Cia

«Se da una parte Cia ha sostenuto l’utilità dei voucher per un segmento residuale delle attività agricole - ha dichiarato Scanavino sul caso voucher -, dall’altra ribadisce da sempre la necessità di individuare un regime ad hoc. Come già esiste in altre paesi europei. In modo che preveda semplificazioni soprattutto in ordine alla programmazione pluriaziendale della presenza dei lavoratori. Nonché agli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro».

Seguici sui nostri canali