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Omicidi in famiglia, preoccupa l'escalation degli ultimi tempi, la Città Metropolitana istituisce uno Sportello per uomini violenti

Dopo gli episodi degli ultimi giorni c'è sempre più preoccupazione e si guarda a quelle situazioni già difficili rese ancora più delicate a causa dei lunghi mesi di lockdown.

Omicidi in famiglia, preoccupa l'escalation degli ultimi tempi, la Città Metropolitana istituisce uno Sportello per uomini violenti
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Omicidi in famiglia, preoccupa l'escalation degli ultimi tempi, la Città Metropolitana istituisce uno Sportello per uomini violenti.

Omicidi in famiglia

Il lungo periodo di lockdown dovuto al Coronavirus, la difficile situazione economica e il clima di preoccupazione generale hanno sicuramente pesato e aggravato molte situazioni famigliari già precarie sia dal punto di vista psicologico che relazionale.
Solo negli ultimi giorni nell'area torinese due gravissimi episodi.  Sabato sera un uomo ha ucciso l'ex compagna a Venaria prima di togliersi la vita mentre dieci giorni fa la tragedia di Rivara dove Claudio Baima Poma, gravemente depresso dopo la separazione dalla compagna ha sparato al figlio Andrea di 11 anni e poi ha rivolto l'arma verso se stesso e ha fatto fuoco di nuovo.

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L'ultimo episodio di violenza si è verificato solamente la scorsa notte quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile, hanno arrestato per minacce e lesioni un italiano di 39 anni, residente a Torino, per aver aggredito la sua ex fidanzata. (Qui la notizia raccontata dai colleghi di Prima Torino)

Sportelli d'ascolto

Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, che ha le deleghe alle politiche sociali, richiama a fronte di questi atti gravissimi i numerosi strumenti messi in campo a contrasto della violenza familiare: “Da tempo la Città metropolitana lavora al contrasto delle violenze di genere e in particolare sostenendo e promuovendo l’attività del Tavolo “maltrattanti”, cioè un’ampia rete di istituzioni e associazioni che lavora insieme a partire dal 2011 per progetti di presa in carico di chi agisce la violenza e non solo di chi la subisce. Se nei primissimi anni sul territorio c’erano solo un paio di associazioni che affrontavano il problema degli uomini violenti, oggi, grazie al finanziamento regionale che ci ha permesso di costituire la Rete Azione cambiamento, sul territorio vi è una rete di sportelli d’ascolto del disagio maschile, in gran parte gratuiti, che possono offrire consulenze legali, socio-educative, psicologiche. È importante che queste opportunità siano conosciute, nessuno deve sentirsi solo, perché il superamento di tutte le logiche della violenza può avvenire solo con un cambio di passo della mentalità e della cultura”.

Il Tavolo “maltrattanti”

Con il lavoro del Tavolo Metropolitano per Progetti a Tutela delle Vittime di Violenza tramite Programmi di cambiamento dei maltrattanti, la Città Metropolitana di Torino si propone di far emergere il fenomeno della violenza sulle donne attraverso l'attivazione della rete pubblica (Forze dell'Ordine, Rete Ospedaliera-Pronto Soccorsi, ASL, Servizi Socio-Assistenziali, Comuni, Città di Torino, Consigliera di Parità) e privata (Associazioni, Società Civile).

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