Dalla divisa di Polizia Locale all'onore della fascia Tricolore
Mariarosa Colombatto è sindaco di Varisella ed è alla guida della Polizia Municipale di Balangero

Dalla divisa di Polizia Locale all'onore della fascia Tricolore
Dalla divisa di Polizia Locale all'onore della fascia Tricolore
«Nella vita ho avuto delle grandissime opportunità a cui altri, di solito, non arrivano. Quindi mi è parso giusto mettermi a disposizione degli altri» esordisce Mariarosa Colombatto, 56 anni, sindaco di Varisella, paese di 800 abitanti nella Val Ceronda. Il suo percorso personale e lavorativo non è dei più comuni. Infatti, da ben ventiquattro anni, Mariarosa Colombatto esce di casa in divisa per raggiungere il comando di Polizia Locale di Balangero, dove presta servizio. Nel tempo libero si divide tra la cura della famiglia e la gestione del municipio. Una vita ricca di impegni, ma anche di soddisfazioni, come dichiara Mariarosa: «Ho scelto il mestiere di vigile urbano a seguito dell'educazione impartita a casa. Mio padre era messo, guardia e scrivano comunale a Varisella. Rispettare le regole e condurre una vita nel rispetto del prossimo mai mi è pesato. Sono cresciuta con queste convinzioni. Quindi, a un certo punto della mia vita, ho trovato del tutto normale indossare una divisa». Mariarosa comincia a lavorare a 15 anni in diverse imprese metalmeccaniche della zona, dove rimane per sedici anni. Nel frattempo si diploma e si laurea. Per un anno gestisce un negozio. Quindi, dopo aver partecipato a un concorso pubblico, diventa vigile urbano. Qualche tempo dopo diventa madre e, poi, sindaco, attività che svolge da dodici anni, con immutata passione. Racconta Colombatto: «Sono diventata primo cittadino quasi per caso. Il mio ingresso in amministrazione pubblica risale agli anni '90. Nel 2009 ho notato una certa difficoltà a individuare un candidato e così ci ho provato. Alle elezioni si sono presentate due liste, con a capo due figure femminili. Sono diventata il primo cittadino di tutti con appena diciannove voti di differenza. Durante il primo mandato sono riuscita a conciliare i compiti istituzionali con quelli lavorativi, ricoprendo la carica di guida della mia comunità solo nel tempo libero. Nel secondo quinquennio ho cominciato a usufruire di ore di permesso. Negli ultimi dodici mesi, a causa dell'emergenza sanitaria, ho deciso di usufruire dell'orario più ampio possibile per gestire il municipio. I controlli si sono infittiti e occorre garantire maggiore presenza alla popolazione. Naturalmente ho dovuto rinunciare alla mia vita privata, limitandomi a ricoprire dei ruoli. Ma tutto questo non mi pesa perché ho avuto l'opportunità di conoscere persone che svolgono attività politica a ogni livello e partecipare a diversi convegni fuori zona. Non m'interessa indossare la fascia tricolore ogni tanto per pronunciare dei discorsi. Le attività di facciata non mi interessano. Il mio obiettivo è promuovere lo sviluppo del paese e far nascere idee nuove». Mariarosa, infine, è un amministratore cattolico che s'ispira a Chiara Lubich. Conclude Colombatto: «Il nostro ente ha aderito all'associazione “Città per la Fraternità”. Il messaggio dei Focolarini è il punto di partenza. Quando amministro cerco d'applicare la convinzione per cui uno Stato deve aiutare le persone, senza farsi carico delle loro difficoltà, per invogliarle a camminare da sole».