Il racconto di chi ha provato a salvarlo

Investono un capriolo senza fermarsi a soccorrerlo

Purtroppo la lentezza a livello burocratico ha reso il suo salvataggio una vera impresa.

Investono un capriolo senza fermarsi a soccorrerlo
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L'episodio si è verificato nei giorni scorsi a Castellamonte. Investono un capriolo senza fermarsi a soccorrerlo.

Investono un capriolo senza fermarsi a soccorrerlo

Investe un capriolo, senza fermarsi a prestare poi soccorso all’animale che, agonizzante, muore per le ferite riportare. E’ accaduto di recente a Castellamonte, lungo la Provinciale che collega la città a Filia. In aiuto del piccolo «bambi» ha provato ad andare un castellamontese dal cuore d’oro, che però, nonostante la preziosa collaborazione avuta dal comandante della Polizia Municipale del paese, Daniele Franceschina, si è scontrato prima contro lo scarso senso civico di alcune persone e poi contro una macchina burocratica «machiavellica» nelle sue annose lungaggini.

Il racconto di chi ha invece aiutato l'animale

«E’ accaduto mentre in auto stavo scendendo da casa mia, a Filia, per andare in ospedale dove avevo da tempo prenotato un esame – spiega Sergio Barone, che lavora come tutor con i ragazzi portatori di handicap – Appena dopo la Falegnameria Valle Sacra, verso le otto, vedo tre macchine ferme e a lato carreggiata un capriolo, probabilmente colpito da una vettura che non si è fermata. L’animale è vivo ma non riesce più a camminare. Non potendo arrivare in ritardo per il rispetto delle norme anti-Covid, chiedo ai presenti se qualcuno di loro può chiamare per il recupero del capriolo, perché so, vivendo in montagna, che questi animali colpiti non sopravvivono più di poche ore. Nessuno ha tempo, qualcuno non ha il cellulare. E allora decido di pensarci io».

Una piccola odissea per risolvere la situazione

E’ l’inizio di una vera e propria odissea: «Chiamo la forestale ma  mi rispondono che non è di loro competenza – spiega Barone – Telefono all’ufficio della Polizia di Municipale di Castellamonte, che però non è ancora aperto. Così riprovo dopo aver fatto l’esame. Mi risponde il comandante dei civich, gentilissimo. Mi dice che manderà un collega sul posto e gli do le indicazione del luogo dove si trova l’animale ferito. Prendo un caffè e salgo. Sono le 10, mi fermo e il capriolo è lì ancora vivo. Lo accarezzo e gli dico “ho avvertito, dai: fra un po' verrà un umano a cercare di salvarti o ti aiuterà a non soffrire”. Ore 11 scendo a Castellamonte a far la spesa, lui è ancora lì raggomitolato ma vivo. Ha quegli occhi imploranti che solo chi ama e vive con gli animali sa cosa ti vogliono dire. Alle 12 risalgo verso casa e vedo il capriolo che ha girato la testa, ormai senza vita».

E' intervenuta pure la Polizia locale

Con i vigili (che hanno attivato subito le procedure di recupero, purtroppo poi rivelatesi più lunghe del previsto), «bloccati» dalla necessità di avvisare e attendere Città Metropolitana, a cui spetta la competenza per questo tipo di interventi, allo sfortunato «bambi» sono toccate quattro ore di sofferenza. «Al netto che abbandonare un animale ferito è una vera e propria omissione di soccorso, mi spiace di non essere riuscito ad evitare alla bestiola una lunga e straziante agonia – conclude Sergio Barone – Grazie anche alla Polizia municipale abbiamo cercato di attivare subito tutte le procedure per il recupero del capriolo ferito e in difficoltà, ma non avrei mai immaginato di dovermi scontrare con la lentezza della burocrazia».

Avviata la sperimentazione di un servizio di recupero

La Città Metropolitana di Torino e la Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino hanno avviato la sperimentazione di un servizio di recupero della fauna selvatica  ferita a seguito di incidenti stradali. I sanitari del CANC-Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco esperti in materia curano ogni anno oltre 3000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà e recuperati da privati cittadini o dagli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana di Torino. Il servizio è attivabile 24 ore su 24 tutti i giorni, con una chiamata alla linea telefonica 349-4163385.

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