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A Rivarolo nuovo «colpo grosso» dell’ufficio tributi: "beccati" 84.000 € di Imu e Tasi evasi

Una Srl ha concordato un piano di rientro per le tasse non pagate dal 2015 ad oggi.

A Rivarolo nuovo «colpo grosso» dell’ufficio tributi: "beccati" 84.000 € di Imu e Tasi evasi
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A Rivarolo nuovo «colpo grosso» dell’ufficio tributi: "beccati" 84.000 € di Imu e Tasi evasi.

84.000 € di Imu e Tasi evasi

Nuovo “colpo grosso” dell’Ufficio Tributi del Comune di Rivarolo che ormai sta diventando un cecchino infallibile nel far riemergere quanto, fin’ora, sottratto alle casse comunali. E’ di questi giorni, infatti, l’accordo con un nuovo contribuente che nell’arco degli anni non ha versato la Tasi per qualcosa come 84.481,75 euro, per l’esattezza. Tasi, tra l’altro, che è la Tassa sui Servizi Indivisibili del Comune, ovvero tutti quei servizi che il Comune eroga a beneficio dei cittadini che abitano nel territorio comunale e che sono in qualche modo legati direttamente o indirettamente ai loro immobili, e parliamo di spese per l'illuminazione, la manutenzione del manto stradale, il rifacimento dei marciapiedi e delle zone pedonali, che questa attività commerciale di cui si omette il nome per privacy, per anni ha ignorato di pagare ma che ha comunque utilizzato.

L'accertamento

Il procedimento è partito il 28 dicembre 2021, tra Natale e Capodanno, quando sono stati notificati al legale rappresentante della “S.R.L .” in questione gli avvisi di accertamento Tasi per gli anni 2016, 2017, 2018 e 2019. E giusto per non farsi mancare nulla anche gli accertamenti relativi all’Imu 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 a cui il 30 giugno di quest’anno è stato notificato anche l’atto relativo al 2021. Non solo. Nell’atto dell’istruttoria sono saltati fuori anche le bollette Tasi del 2014 e 2015 anche quelle senza il “bollo” che certifica il pagamento. A quel punto la S.R.L. oggetto dell’ispezione comunale attraverso il suo legale ha fatto sapere (il 30 giugno di quest’anno) di aderire all’ingiunzione contestata e di poter rateizzare la somma dovuta (gli oltre 84mila euro) le cui rate (72 in tutto) inizierà a pagarle dal prossimo ottobre. Il tutto nonostante l’impossibilità del contribuente, “pizzicato” a non aver pagato le tasse locali, di ottenere il rilascio di garanzia a copertura della rateizzazione (una fidejussione). La Giunta Rostagno, però, ha deciso di accordare comunque la dilazione di pagamento a fronte delle motivazioni addotte dalla stessa azienda che non aveva ottemperato ai suoi obblighi erariali, circa la sussistenza di una situazione di temporanea obiettiva difficoltà economica. Per questo l’Amministrazione ha ritenuto di procedere alla concessione della dilazione di pagamento, anche in deroga al vigente Regolamento generale delle Entrate Comunale.

Il "ma"...

Ma c’è un “ma”. «In caso di mancato pagamento, dopo espresso sollecito, di due rate anche non consecutive nell’arco di sei mesi nel corso del periodo di rateazione, senza che sia stata fornita adeguata motivazione, il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateazione e il debito non può più essere rateizzato, con conseguente diritto del Comune di esigere il versamento immediato dell’intero importo non ancora pagato in un’unica soluzione».

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