Ciriè

Anche un centro di riuso nella nuova ecostazione di Ciriè

La moderna area di raccolta randrà a sostituire quella di via Grande Torino costruita nel 2020 ed ormai insufficiente al carico di rifiuti conferito

Anche un centro di riuso nella nuova ecostazione di Ciriè
Pubblicato:

Anche un centro di riuso nella nuova ecostazione di Ciriè. Sarà realizzata nella zona dell’ex Ipca. Il progetto è stato finanziato e i lavori partiranno entro fine anno

Anche un centro di riuso nella nuova ecostazione di Ciriè

Nella nuova ecostazione cittadina, trasferita all'ex Ipca: verrà istituito un nuovo sistema di pedane per facilitare l'accesso e verrà anche realizzato un centro del riuso. Il presidente Cisa Mario Burocco parla del progetto, smentendo le voci che la vorrebbero solo come ipotesi progettuale: «Nella commissione abbiamo presentato con slide e grafici il nuovo progetto. L'ecostazione di Ciriè è stata costruita vent'anni fa. Dal 2020 è molto frequentata ed è sottodimensionata. Così abbiamo redatto un progetto e chiesto dei finanziamenti agli enti superiori. Quest'ultimi ci sono stati assegnati, ma è necessario appaltare entro fine anno. La prima ipotesi era l'ampliamento della zona di via Grande Torino, ma l' Amministrazione di Ciriè ci ha proposto l' ex Ipca. Ci è parsa una buona idea riconvertire un perimetro inquinato nel luogo in cui vengono recuperati i rifiuti».

Sopralluogo

«Per farci un'idea ci siamo recati il sopralluogo a Trento. La nuova struttura verrà munita di pedana sopra la quale l'utente dovrà salire per conferire gli ingombranti e gli altri scarti solitamente portati nell'ecocentro. Inoltre, tramite il reperimento di altri contributi, vorremmo istituire il centro del riuso. Questo vuol dire che si potranno portare oggetti in buono stato come, come per esempio la bicicletta, per la fruizione da parte di chi sente la necessità d'utilizzarli. Il Cisa ha sempre puntato sulla creazione di ecostazioni, in zona sono ben dieci - prosegue Burocco - per limitare l'abbandono d'immondizia sul territorio. Inoltre siamo sempre ricorsi a bandi per trovare la copertura economica necessaria, senza pesare sulla cittadinanza».

L'incontro

Tuttavia la bonifica dell'ex Ipca, passata alla storia come la “Fabbrica della Morte”, continua a far discutere. Lo scorso 30 ottobre si è svolta una commissione urbanistica nella quale i tecnici hanno annunciato che verranno mantenuti gli spazi perimetrali e non verrà abbattuto l'edificio della storica falegnameria di località Borche. Il capogruppo Marta Vittone del Pd ha osservato: «Il primo progetto destinava una parte dell'area interessata per la nuova ecostazione e convertiva la rimanente in in uno spazio verde.
Nella precedente Commissione urbanistica, in cui è stato presentato un progetto preliminare, abbiamo chiesto insistentemente e motivatamente quale potesse essere la prospettiva che guidasse questa cancellazione (letterale) dello spazio della fabbrica dal territorio di Cirié per convertirlo in un prato in mezzo alla campagna, e ci siamo confrontati nel merito con i tecnici, consegnando la nostra proposta. La presenza dell'ecostazione comporterebbe, invece, secondo l'opposizione dei problemi viari».

Seguici sui nostri canali