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Beppe Gillio sull'elettrificazione della ferrovia eporediese

I problemi sono ben noti agli utenti del servizio

Beppe Gillio sull'elettrificazione della ferrovia eporediese
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Beppe Gillio sull'elettrificazione della ferrovia eporediese

Beppe Gillio

Sull'elettrificazione della ferrovia eporediese Beppe Gillio a inizio giugno ha scritto un articolo per Viviamo Ivrea, il gruppo d'opposizione guidato da Francesco Comotto. "Nel Programma commerciale 2021 di RFI si legge - cita nel testo -La linea Chivasso - Ivrea risulta tra le più critiche per la presenza di numerosi passaggi a livello. Gli interventi saranno finalizzati in particolare al miglioramento della regolarità dei servizi e all'eliminazione dei passaggi a livello più critici". I problemi sono ben noti agli utenti del servizio: alcuni hanno vecchia data, come i cronici ritardi dovuti soprattutto al problema degli incroci, su una linea a binario unico".

Sovraffollamento dei treni

"E' successo nel periodo dell’emergenza sanitaria - scrive Gillio - Effetto dell’adozione dei nuovi treni bimodali che consentono ai viaggiatori diretti ad Aosta di evitare rotture di carico a Ivrea, ma che hanno capacità ridotta. Rendendo così necessari servizi aggiuntivi tra Ivrea e Chivasso che tuttavia non possono essere istituiti perché la linea a binario unico non ha ulteriori tracce disponibili. Del raddoppio della linea da Chivasso a Ivrea si parla da anni eppure, ad oggi, non si è fatto nessun passo concreto per la sua progettazione. Non si può neppure dire per mancanza di fondi perché già la legge finanziaria 2007 prevedeva:  a valere sulle risorse di cui al comma 974, la somma di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008 è destinata specificamente
all'ammodernamento della tratta ferroviaria Aosta-Chivasso. Assicurata è la copertura della spesa, dell’ordine di 146 mln di euro.

L’elettrificazione

"RFI ha ripresentato un progetto che coinvolge pesantemente la città di Ivrea perché l’elettrificazione, con l’installazione di catenaria rigida, comporta l’innalzamento del tunnel e la realizzazione sul Lungo Dora di un dosso alquanto impattante per la viabilità e il profilo estetico urbano. Con lavori comportanti forti limiti della circolazione per non meno di 18 mesi. L’innalzamento della galleria richiede poi non soltanto il rifacimento del marciapiede e delle due corsie, ma la rimozione e ricostruzione dell’intera rampa di via Riva. A tal fine saranno destinate anche vaste aree di cantiere e di stoccaggio e impianti di betonaggio nella zona della stazione. C’è poi c’è lo sbocco nord della galleria, quello prossimo alla curva di Culotto. Nonostante si parli di un progetto definitivo la soluzione ultima non è ancora definita, ma difficilmente si potrà evitare nel corso dei lavori la chiusura della statale in direzione Montalto.

Le conclusioni

"Ma il tempo passa e la tecnologia progredisce. Così un’alternativa concreta ai devastanti e costosi lavori di ampliamento del tunnel è offerta oggi dai treni di nuova generazione Blues, ibridi
di Trenitalia che consentono la percorrenza di brevi tratte con uso esclusivo di batteria elettrica. Ovvero quanto basta e avanza a un treno per percorrere i 1.109 metri della nostra galleria. La
disponibilità di questi treni trimodali è inoltre certa perché in altre regioni italiane entreranno in servizio nell’anno in corso e la fornitura totale prevista in questa fase è di 135 unità (per l’ingente
spesa di 1,6 miliardi di euro). Insomma, esistendo una valida e sostenibile alternativa all’infausto progetto la città dovrebbe opporsi con forza a resistenze burocratiche o d’altro ordine che ad essa si oppongano. Nel contempo occorrerebbe fare pressione perché con le risorse risparmiate sia dato corso immediato al progetto del raddoppio (anche selettivo) della tratta Chivasso-Ivrea.
Per restituire alla linea ferroviaria il suo ruolo prezioso e fondamentale di alternativa al trasporto su strada e a lavoratori e studenti un più dignitoso servizio pubblico". Beppe Gillio per Viviamo Ivrea

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