Carceri, il garante: «Pochi volontari, sovraffollamento e scarsi interventi»
Il garante dei diritti delle persone private delle libertà Raffaele Orso Giacone interviene sul caos carceri

Carceri, il garante: «Pochi volontari, sovraffollamento e scarsi interventi»
Un quadro complesso
Il garante dei diritti delle persone private delle libertà, Raffaele Orso Giacone, traccia un quadro della situazione del carcere di Ivrea: pochi psicologi, medici e infermieri e, a volte, con scarsa preparazione. Carenza di volontari, sovraffollamento, poca o nessuna manutenzione dell’edificio e magistratura assente. Ma vi sono anche miglioramenti.
La gestione e le figure apicali
«Il carcere è sempre sovraffollato con 270 detenuti, ma i numeri non possono più aumentare – spiega il garante – la situazione un po' è migliorata perché da un anno c’è lo stesso direttore. È una presenza significativa e importante perché oggi c’è chi prende delle decisioni e lavora affinché la struttura funzioni. Da un paio di mesi c'è anche un comandante della polizia penitenziaria designato. Tutto questo è positivo perché le figure apicali sono importanti» spiega.
Carenza di volontari e attività
Ma mancano i volontari: attualmente sono solo 4 e non ci sono molte attività educative che funzionano, tranne la scuola. «Questo è un problema grosso per i detenuti - prosegue Orso Giacone - La sanità in questo momento è un’incognita perché a fine maggio scade la convenzione con la cooperativa che fornisce medici e infermieri. L'Asl vorrebbe occuparsi del personale ma sembra che medici e infermieri siano poco motivati a venire a lavorare nel carcere e quelli che potrebbero accettare sono poco formati. Gli psicologi sono pochi e hanno poche ore di lavoro all'interno del carcere. Quello che funziona sono le attività del Serd che si fa carico dei detenuti tossicodipendenti».
Progetti e ostacoli
Poi evidenzia la necessità di attivare dei campi di lavoro fuori dal penitenziario: «C’è un bando regionale che li finanzierebbe, purtroppo abbiamo fatto una riunione invitando tutti i Comuni del circondario me se ne sono presentati solo un paio e il bando scade fra non molto. Si fa molta fatica ad organizzare questi cantieri perché esistono tanti problemi con la magistratura di sorveglianza poichè non viene a Ivrea da più di un anno, probabilmente perché sono in pochi. Scrivo ma nessuno mi risponde, non abbiamo più contatti – afferma Orso Giacone – ci sono anche due cooperative che hanno partecipato e vinto dei bandi per il carcere, una che si occupa di documenti è attiva e lavora bene, l’altra che avrebbe dovuto occuparsi delle offerte di lavoro per i detenuti è latitante. Non si sa quale lavoro abbia fatto, ad oggi non sono ancora riuscito ad avere informazioni. Ci stiamo attivando con il garante regionale per chiarire la questione».
Le richieste ancora disattese
In conclusione le richieste del garante per migliorare le condizioni di vita dei reclusi sono sempre le stesse: il silenzio dei magistrati di sorveglianza, la qualità del cibo, le telefonate (poche e corte), le code per la soluzione dei problemi di salute, l’invivibilità delle celle con freddo, caldo, umidità, buio, la tv rotta. Sono da rifare le aree di passeggio sia per la sezione collaboratori che per l’isolamento. «Occorrono nuove soluzioni per separare l’area di osservazione da quella dell’isolamento – conclude – e separare l’infermeria dall’area di isolamento, creando una zona per le attività sportive indoor e il rifacimento del campo di calcio e quello da tennis».