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Carnevale di Ivrea, numero chiuso nelle piazze, battaglia delle arance «solo» in mille per squadra

Altra questione è quella dell’iscrizione al tiro per un solo giorno, che comporta un discostamento soprattutto nelle giornate di lunedì e martedì tra presenze sulla carta e quelle effettive in piazza.

Carnevale di Ivrea, numero chiuso nelle piazze, battaglia delle arance «solo» in mille per squadra
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Smaltita la grande delusione di non poter celebrare «in qualche modo» l’edizione 2022 dello Storico Carnevale, per le squadre di aranceri è giunto il momento di iniziare a proporre delle soluzioni che permettano di svolgere quella del 2023.

Carnevale di Ivrea, numero chiuso nelle piazze

Ancor prima dell’arrivo della pandemia, con l’introduzione di stringenti normative legate alla sicurezza nelle manifestazioni a seguito dei tragici fatti di piazza Castello, la criticità maggiore evidenziata da più parti negli ultimi anni è quella dell’aumento esponenziale dei numeri della battaglia delle arance: troppi aranceri in piazza (12mila) e troppi carri da getto (54). Fermo restando che la manifestazione si compone di una parte storica e di una parte legata al tiro, ed ambedue non avrebbero senso l’una senza l’altra, è chiaro che proprio quest’ultima deve essere ridimensionata nei numeri. Una bozza che sta circolando in queste settimane è quella di ammettere al tiro solo un carro per cavallante ed al contempo stesso accettare l’iscrizione solo a chi effettivamente possiede i cavalli di proprietà, questo comporterebbe una certa scrematura, ma è fisiologico che gli esclusi non accettino di buon grado di cedere il passo, in quanto si tratterebbe di vedersi privare oltre che del prestigio e della possibilità di dare spazio alla propria passione, anche di un certo introito a fronte di alcuni investimenti di migliaia di euro in materia di finimenti ed allestimenti. Per quanto riguarda le squadre a piedi, invece, da tempo il prestigio per talune è rappresentato proprio dal numero di iscritti, arrivando ad accettare e supportare numerose compagini non del territorio, attratte solo dalla battaglia, in maniera avulsa dal contesto storico e di tradizione.

 

Il tiro per un solo giorno

Altra questione è quella dell’iscrizione al tiro per un solo giorno, che comporta un discostamento soprattutto nelle giornate di lunedì e martedì tra presenze sulla carta e quelle effettive in piazza. Anche volendo escludere dal computo chi si iscrive ma di fatto non prende parte al tiro, le foto delle piazze degli ultime edizioni restituiscono l’immagine del sovraffollamento di molte di esse, per cui al netto di chi non tira e di chi tira solo un giorno i numeri dovranno ovviamente essere ridotti anche perché, sarebbe bene considerare che sul carro il numero di tiratori che fronteggiano la piazza gremita all’inverosimile è sempre lo stesso.  Gli aranceri sono dunque chiamati a trovare un accordo, affinché non ne venga uno «calato dall’alto». Al Carnevale manca poco meno di un anno, ma per stabilire le regole a cui ci si dovrà attenere è questione di un paio di mesi ed il tempo della fumata bianca pare ancora lungo.

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