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Da domani vietato l'uso di plastica monouso, ma le sanzioni a chi non si adegua slittano al 2023

La protesta delle associazioni ambientaliste per il rinvio dell'obbligatorietà: "Il nostro mare non può più aspettare"

Da domani vietato l'uso di plastica monouso, ma le sanzioni a chi non si adegua slittano al 2023
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Da domani, 14 gennaio 2022, sarà ufficialmente vietata la produzione, la vendita e l'uso di prodotti di plastica monouso. In teoria (nel rispetto decreto legislativo 196/21, adottato dopo la direttiva 2029/904 dell'Unione Europa)  dovrebbero sparire dalla circolazione i cosiddetti "single use plastic", dai bicchieri alle posate, ai piatti  alle  cannucce di plastica usa e getta.

In teoria, appunto, perché nei mesi scorsi il governo aveva già anticipato che le eventuali sanzioni a chi non si adegua (le aziende produttrici e quelle che ne utilizzano i prodotti) non verranno irrogate prima del 2023.

Inutili le proteste delle associazioni ambientaliste

Praticamente tutte le associazioni ambientaliste italiane, da Legambiente al Wwf, e in particoalre Marevivo (perché è il mare il bene primario che la plastic tax dovrebbe difendere) criticano lo slittamento: "Non c'è più tempo per salvare i mari, sempre più soffocati da questo materiale" dicono ora all'unisono. Le associazioni di categoria e della grande distribuzione hanno spinto per il rinvio, chiedendo l'istituzione di una filiera per la plastica riciclata. E hanno vinto.

Imposta

A suo tempo si era stabilita un'imposta di 45 centesimi al kg sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI) e, in caso di mancato pagamento, sanzioni fra i 500 e i 5000 euro. Ma a tutt'oggi, a un anno dalla (eventuale, a questo punto) applicazione, la tassa non ha ancora decreti attuativi. E neppure le imprese  sanno cosa dovranno fare per adeguarsi, per come realizzare il cosiddetto packaging, soprattutto per bevande e alimenti destinati al singolo impiego.

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