Da gennaio "morire" in paese costerà di più: aumentate le tariffe cimiteriali
Il vicesindaco: «Variazione necessaria per coprire le spese delle pratiche d’ufficio. Non si tratta di voler far cassa»
Da gennaio "morire" in paese costerà di più: aumentate le tariffe cimiteriali a San Benigno.
Da gennaio "morire" in paese costerà di più
Dal prossimo anno «trapassare» a San Benigno costerà di più. Quelli cimiteriali tra tutti i servizi comunali sono infatti i soli ad aver subito un aumento significativo sul tariffario previsto per il 2025. La nuova tabella è stata approvata dalla Giunta con una delibera emessa il 15 novembre che determinano i costi per tutti quegli aspetti della vita in cui interviene l’Ente comunale, dalla scuola alla tomba. E proprio per quest’ultimo ambito le quote hanno subìto un rincaro rispetto all’anno in chiusura. Per la tumulazione “in loculo di testa comunale”, ad esempio, si passa da 215 a 255 euro, per quella “in loculo di fascia comunale” e in tombe di famiglia da 260 a 300 euro, per quella in celletta ossario da 180 a 220 euro. Riguardo alle estumulazioni, se ora i costi oscillano tra i 180 e i 260 euro, con l’anno nuovo si andrà dai 220 a 300 euro. E ancora, le inumazioni ed esumazioni di adulti vedranno la tariffa aumentare da 360 a 400 euro, di bambini da 180 a 220. Restano invariate invece le cifre per il trasporto della salma o dei resti in altro comune (60 euro), trasporto e cremazione (80 euro) e dispersione ceneri nell’ossario comunale (60 euro).
"L'obiettivo non è fare cassa"
«Queste modifiche delle tariffe cimiteriali si sono rese necessarie perché con quelle attualmente in vigore non riusciamo più a coprire le spese che derivano da un lato dal pagamento della cooperativa che ha l’appalto per le operazioni di sepoltura, dall’altro dai costi tecnici per l’istruttore della pratica - ha spiegato il vicesindaco Michele Cavapozzi -. Basti pensare che tra i comuni della zona, San Benigno era uno di quelli con le tariffe cimiteriali più basse. Non si tratta di voler fare cassa».
Gli altri "ritocchi"
Tra i ritocchi spicca anche quello per la “ricerca in archivio storico e costituzione stato famiglia”, passato da 20 a 50 euro: «Vi sono molte domande di cittadinanza da parte di stranieri che comportano ricerche nell’archivio dell’anagrafe per trovare antenati residente in paese, una pratica molto lunga da svolgere - aggiunge il sindaco Alberto Graffino - La logica alla base dell’aumento è stata quella di adeguare le tariffe anche al relativo tempo di lavoro degli uffici». Per quanto riguarda gli altri servizi comunali, al di là di alcune modifiche quasi insensibili, le tariffe sono rimaste perlopiù invariate.