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Discarica di Rivara, la Giunta cuornatese ha approvato un protocollo d’intesa per gestire il «post mortem»

Il Comune muove i primi passi per occuparsi del sito dismesso a Rivara

Discarica di Rivara, la Giunta cuornatese ha approvato un protocollo d’intesa per gestire il «post mortem»
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Discarica di Rivara, la Giunta cuornatese ha approvato un protocollo d’intesa per gestire il «post mortem».

Discarica di Rivara

Volente o nolente, in realtà più nolente che volente, il Comune di Cuorgnè, insieme alle Unioni Montane Alto Canavese e Val Gallenca, muove i primi passi per poter gestire il periodo "post mortem" della discarica di Località Rossetti a Rivara. La giunta ha infatti approvato uno schema di protocollo di intesa con le due Unioni Montane per definire i ruoli per individuare le azioni strategiche da mettere in campo per occuparsi della gestione.

La storia

La discarica di Rivara nasce negli anni ’80 del secolo scorso. L’Autorizzazione all’attività era stata data, dalla Provincia di Torino, alla Comunità Montana Alto Canavese, che ne aveva affidato la gestione al Consorzio Asa, per 30 anni. Da allora Asa è fallita, ed è passata in amministrazione straordinaria, e la Comunità Montana Alto Canavese ha cessato di esistere. Con la procedura fallimentare la discarica era rimasta in carico ad Asa, ma a giugno dello scorso anno il Tribunale di Ivrea aveva stabilito che, invece, se ne sarebbe dovuta far carico la Comunità Montana, e quindi, dopo il suo scioglimento, le due Unioni montane e Cuorgnè, che ne sono diventati gli enti subentranti. Dopo questa sentenza la Città Metropolitana aveva richiesto ai tre enti di proporre un’adeguata soluzione organizzativa. Enti che avevano proposto, quindi, un ricorso al Tar, perdendolo all’inizio di quest’anno.

In cerca di una soluzione

In attesa, quindi, che prosegua l’iter giudiziario con l’appello alla decisione del Tribunale di Ivrea, Cuorgnè e le Unioni Montane Val Gallenca e Alto Canavese devono trovare un modo per gestire la discarica. Da qui questo protocollo di intesa. Ente capofila è l’Unione Montana Alto Canavese che, come prima cosa, dovrà curare «l’acquisizione di preventivi, al fine di individuare un professionista al quale affidare l’incarico professionale di redigere una relazione sullo stato di fatto del sito dell’ex discarica, individuare le attività urgenti ed improcrastinabili necessarie per garantire la corretta gestione del sito nel periodo residuo post mortem, la quantificazione dei costi di gestione annuali».

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