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Don Riccardo Florio lascerà Rivara sabato: «Me ne vado, lasciando una Parrocchia senza debiti e con tante opere realizzate»

Nelle casse parrocchiali lascia 35.000 euro per realizzare nuovi interventi approvati da Curia e Belle Arti.

Don Riccardo Florio lascerà Rivara sabato: «Me ne vado, lasciando una Parrocchia senza debiti e con tante opere realizzate»
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Don Riccardo Florio, che lascerà Rivara il 30 ottobre, ripercorre quanto fatto per la comunità in questi cinque anni. Nelle casse parrocchiali lascia 35.000 euro per realizzare nuovi interventi approvati da Curia e Belle Arti.

Don Riccardo Florio lascerà Rivara sabato

Don Riccardo Florio si commiata dalla Comunità Parrocchiale di Rivara domenica 30 ottobre alle ore 11. L’annuncio postato dal Parroco è leggibile sulla pagina Facebook della Parrocchia di San Giovanni Battista e Bartolomeo. «Con tanta tristezza nel cuore che apprendiamo la notizia che don Riccardo lascia la nostra parrocchia – così Marisa Baima Beuc Presidente delle «Donne Rurali» e persona assai stimata e conosciuta – Credo di parlate a nome di tante persone che hanno avuto modo di conoscerlo, penso che in questi cinque anni abbia offerto a tanti di noi la sua bontà, disponibilità, la sua buona parola, il suo sapere essere Sacerdote anche in momenti difficili».

Il periodo Covid

Don Riccardo, classe 1964, originario di San Severo di Foggia, ha lavorato per anni nel campo dell'informatica prima di entrare in seminario, una preparazione che è servita assai in tempo di pandemia. «Abbiamo vissuto due anni di Covid, ma lui ha fatto in modo che potessimo assistere alla Santa Messa virtualmente, di poter pregare il Rosario a casa in sicurezza e senza dover rinunciare alla parola di Dio: quanto è stato importante per tutti - prosegue Marisa - Nel mese di maggio, il mese della Madonna, è entrato nelle famiglie ed ha portato nelle nostre case la parola di Dio celebrando la Santa Messa, portando la Croce sulle spalle, trasformandola in un sorriso di gioia. Il nostro parroco ha fatto molte cose buone per la Comunità e siamo sicuri che lo porteremo sempre nel nostro cuore come siamo certi che anche Lui avrà per noi una buona preghiera».

Il trasferimento

Abbiamo provato a chiedere a Don Riccardo perché la richiesta del trasferimento e così ci ha risposto: «Perché mi riconosco in quello che il Signore mi ha dato nella chiamata sacerdotale: "Noli me tangere". Che significa "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre". Finché siamo in terra pensiamo solo ad annunciare Dio e non farci prendere dalle conseguenze della vita terrena ma svolgiamo sempre un’op era di annuncio dovunque siamo chiamati a operare. In modo molto più semplice non costruiamoci i nostri castelli in terra».

Cinque anni a Rivara

Don Riccardo tiene a ricordare le cose fatte insieme in questi cinque anni: «Mi permetto di accennarne alcune che vi devono rendere orgogliosi della vostra dedizione alla parrocchia. Pastoralmente abbiamo fatto rifiorire tanti gruppi assopiti nel tempo: Ministranti, Ramasoire, Sacrestane, Catechisti, Coro, Caritas, Gruppo Liturgico, Gruppo addobbi floreali, Gruppo Biblico, Gruppo Ufficio, Gruppo Presepe, Gruppo mamme e Papa Oratorio, Gruppo Oratorio: oltre 160 persone che dedicano un po’ del loro tempo a beneficio della nostra Comunità parrocchiale. Abbiamo coinvolto in modo fecondo tutte le borgate alla partecipazione della nostra comunità, ridato vita al mese Mariano e alle messe in famiglia. Abbiamo realizzato il Corso di formazione Biblico per la Comunità e riattivato l'oratorio. Rifatto dopo tanti anni la benedizione nelle case e creato un gruppo Ministranti con corsi di formazione, non scordando la Formazione per i battesimi e matrimoni post-cresima e nel periodo del Covid siamo stati gli unici a fare catechismo e oratorio rispettando tutte le norme». Ma Don Riccardo fa pure di conti della parte amministrativa: «Pagati i debiti della parrocchia precedenti al mio ingresso: dove la cassa della parrocchia era vuota. Sistemato il tetto della Chiesa parrocchiale e per ben tre volte il tetto della canonica e rifatto tutto l'impianto elettrico in chiesa con luci Led sostituendo tutte le luci alogene con led in oratorio, catechismo e canonica. Restaurate tutte e tre le Cappelle parrocchiali».

Il lavoro amministrativo

E cosa non da poco: «Ripresentati dopo tanti anni di non presentazioni, i bilanci in Curia e in parrocchia. Complessivamente sono stati fatti lavori e investimenti per oltre 150 mila euro. Lascio la parrocchia con oltre 35 mila euro dove ci sono i soldi della tinteggiatura raccolti, i soldi della bolletta dell'acqua ed i futuri lavori per sistemare il battistero. Le autorizzazioni della Curia e delle belle Arti sono giunte in questi giorni altrimenti i lavori sarebbero già terminati. Iniziato a mettere da parte una quota per la sistemazione del Teatro parrocchiale. Acquistato e restaurato calici, libri liturgici e paramenti ecclesiastici. Inoltre, il Comune deve aggiungere la sua quota per i lavori della cappella della Consolata Legge 15».

Il suo ricordo

« La mia più grande gioia - termina Don Riccardo - è aver conosciuto persone fantastiche che sanno lavorare in modo discreto e sanno mettere sempre una buona parola anche nelle tragedie più grandi. Vi ricorderò tutti nella mia preghiera, anche coloro "che non frequentano". Ricorderò in modo particolare gli animatori e i mistranti perché sono il futuro di Rivara e spero che tanti altri lo capiscano che in tempi difficili serve custodire il seme perché e da qui che può sbocciare una nuova chiesa».

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