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Frana a Pont, finalmente riaperta la strada

Era il 6 dicembre scorso quando la montagna era franata sulla strada, la strage venne evitata per pure fortuna

Frana a Pont, finalmente riaperta la strada
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Frana a Pont, finalmente riaperta la strada. Era il 6 dicembre scorso quando la montagna era franata sulla strada, la strage venne evitata per pure fortuna

Frana a Pont, finalmente riaperta la strada

Sono terminati i lavori di messa in sicurezza del tratto stradale di via Roggie a Pont dove si è verificata la caduta dei massi. Il tratto di strada è stato finalmente riaperto poco fa, venerdì 31 marzo 2023. Martedì  si era svolto un nuovo sopralluogo tecnico sul posto e si attendeva solamente la valutazione della Regione per vedere se fosse possibile la riapertura, con l'ok del Commissario prefettizio che è arrivato in queste ore permettendo finalmente la riapertura della strada.

Il crollo

Era il 6 dicembre quando sulla strada di via Roggie precipitò una scarica di terra e pietre che solo per puro caso non provocò feriti, ma solo qualche danno materiale. Evento dopo il quale si svolse un incontro tecnico in Regione, presso la Direzione Opere Pubbliche e difesa del Suolo, a cui parteciparono gli allora sindaco Bruno Riva, assessore alla Viabilità, Giovanni Costanzo, e l’attuale consigliere regionale Mauro Fava, il tecnico comunale geometra Giuseppe Borgese e il geologo incaricato dal Comune, Daniele Chiuminatto. L’obiettivo era concordare le modalità operative e la copertura finanziaria per eseguire con la massima urgenza i lavori finalizzati a mettere in sicurezza l’area e a consentire la riapertura della strada nel tempo più breve possibile. Quello che di fatto sta succedendo in queste ore. «L’esito dell’incontro è stato molto positivo – commentava il primo cittadino – è un buon risultato in prospettiva della riapertura della strada. La ditta esecutrice è stata individuata e si sta adoperando per approvvigionarsi del materiale previsto e condiviso in Regione». Ma erano molte le criticità che man mano si sommavano all’ottimismo delle prime ore.

Criticità

Fra queste, in particolare, la presenza nella zona a nord della frana di massi di grandi dimensioni, la cui stabilità deve essere verificata. Da quanto era emerso dalla relazione del geologo sono almeno due i grandi blocchi che rappresentano un possibile pericolo, uno dei quali era già stato osservato dalla ditta operante in parete durante altri lavori effettuati in passato nel settore di versante posto a monte della falesia di arrampicata. Pertanto, si operò subito il taglio e pulizia dalla vegetazione infestante, che rendevano impossibile la verifica delle condizioni. Per scoprire anche che i muretti a secco e blocchi rocciosi erano in equilibrio precario. Per effettuare i lavori di decespugliamento si è optato per la costruzione di una barriera paramassi per proteggere la chiesa sottostante, mediante interventi di chiodatura e legatura in funi d’acciaio, dei grandi massi rocciosi. Operazione, questa, sostanzialmente conclusa.

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