I pasti da crudi a cotti, «rivoluzione» in vista per la mensa scolastica di Cuorgnè
Dal prossimo anno scolastico il Comune modificherà il sistema di approvvigionamento: i pasti verranno forniti già cotti ma preparati nel centro comunale con lo stesso personale

I pasti da crudi a cotti, «rivoluzione» in vista per la mensa scolastica di Cuorgnè. Dal prossimo anno scolastico il Comune modificherà il sistema di approvvigionamento: i pasti verranno forniti già cotti ma preparati nel centro comunale con lo stesso personale.
Mensa scolastica di Cuorgnè
Dal prossimo anno scolastico le mense scolastiche di Cuorgnè cambieranno completamente, per continuare a dare lo stesso servizio. A spiegare la “rivoluzione” prevista è stata in Consiglio Comunale la Sindaco Giovanna Cresto, la quale ha illustrato le modifiche al Dup, il Documento Unico di Programmazione, che si sono rese necessarie proprio per rivedere il metodo di approvvigionamento della mensa. Attualmente Cuorgnè è l’ultimo paese del territorio a cucinare direttamente i pasti con personale e centro di cottura proprio. Per questo i bandi, fino ad ora, erano indirizzati a trovare fornitori di derrate alimentari crude. «E in questi anni, a fronte di costi uguali per gli utenti (5,50 euro), vi è stato un aumento costante delle materie prime: un pasto costava 2,25 euro nel 2021 e 3,24 lo scorso anno».
I pasti da crudi a cotti
Da qui la necessità di passare a fornitori di pasti cotti, anche perché ditte disposte a fornire alimenti crudi sono sempre meno: al bando di tre anni fa parteciparono solo in due. Dal prossimo anno, invece, ufficialmente il bando chiederà la fornitura di pasti cotti, pasti, però, che saranno cucinati nel centro di cottura comunale dal medesimo personale, sette addetti in part time, che rimarrà dipendente del Comune, ma sarà “comandato” presso la ditta fornitrice. Ditta fornitrice che potrebbe anche usare le strutture e il personale per rifornire anche altri clienti del territorio, ovviamente pagando a parte le addette e l’uso degli strumenti. «Con questa modifica - ha spiegato Cresto - non prevediamo di ottenere risparmi sulle forniture, ma di metterci al sicuro sugli aumenti».
La soluzione proposta non ha trovato in disaccordo i consiglieri di opposizione, anche se, al momento del voto, Davide Pieruccini ha annunciato l’astensione «fino a che non vedremo direttamente il bando».