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I ragazzi di Valperga hanno dato l’esempio e pulito là dove altri hanno devastato

Il racconto dei ragazzi che hanno ripristinato il parco ai piedi della chiesa di San Giorgio.

I ragazzi di Valperga hanno dato l’esempio e pulito là dove altri hanno devastato
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I ragazzi di Valperga hanno dato l’esempio e pulito là dove altri hanno devastato.

I ragazzi di Valperga hanno dato l’esempio e pulito

Ci sono voluti venti ragazze e ragazzi della scuola media di Valperga per porre rimedio all’indecoroso raid vandalico che qualche settimana prima era avvenuto ai danni del parco ai piedi della chiesa di San Giorgio. Giovanissimi che hanno deciso di aggiustare ciò che altri hanno rotto, di rendere nuovamente fruibile a tutti un luogo che avevano recentemente visitato e, soprattutto, che l’hanno fatto con naturalezza, quasi non rendendosi conto che stavano dando un grande insegnamento di educazione civica non solo ai vandali, ma anche a noi che abbiamo riportato la notizia scandalizzati, ma nient'altro abbiamo fatto.

I luoghi della memoria

Sono gli studenti del corso pomeridiano "Io Cittadino", della scuola secondaria di primo grado, portato avanti dai professori Cristiano Cavaciuti e Maria Cristina Marchiando. Un percorso che esiste ormai da 10 anni e che è ripreso dopo lo stop causa Covid. «Quest ’anno - racconta Cavaciuti - stiamo facendo un "percorso della memoria", cercando notizie sia sui partigiani ai quali sono dedicate alcune vie in Valperga, sia sui luoghi che hanno avuto importanza durante la Resistenza». E uno di questi è proprio il giardino vandalizzato, il "Roc". «Vista la sua posizione rialzata era sia un nascondiglio sia un posto di vedetta. Giusto una settimana prima che venisse rovinato, con i ragazzi eravamo andati a visitarlo».

I commenti dei ragazzi

Scoprire che un posto che era loro piaciuto, dove si erano divertiti, era stato rovinato, ha fatto subito accettare dai ragazzi la proposta dei loro docenti di andare a riparare i danni. Un lavoro? Una fatica? In realtà i ragazzi lo hanno visto anche come uno svago. «Ci siamo anche divertiti e abbiamo preso il sole», ricorda Mina. «Ho potuto usare il trapano!», è l’entusiastico commento di Mattia. «Siamo andati in giro», evidenzia Silvia. Ma la giocosità con la quale hanno l’hanno vissuta, non ha minimamente sminuito la parte educativa dell’esperienza fatta. «Non è stata una fatica - ha sostenuto Matilde - perché lo abbiamo fatto per il bene del paese». Un pensiero è, comunque, andato anche a coloro che hanno creato la situazione, il danno. «Vorrei chieder loro "perché". Vi ha fatto sentire "fighi", vi ha fatto sentire "cool"?». È una delle domande che i ragazzi avrebbero voluto fare a quelli che probabilmente sono solo dei ragazzi poco più vecchi di loro. Non manca l’ironia di chi chiede classe: «Potevate almeno fare dei disegni più carini». E, infine, il commento che perfettamente chiude il discorso dei "rimproveri", quello di Greta: «Se la vostra vita non è interessante, non è colpa nostra!».

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