Il Comune di Rivarolo cerca una nuova «casa»
Già individuata una nuova sede più funzionale e moderna: trattativa ad uno stato avanzato

Il Comune di Rivarolo cerca una nuova «casa». Dopo la rivoluzione della pianta organica il sindaco intenzionato a trasferire gli uffici da Palazzo Lomellini
Il Comune di Rivarolo cerca una nuova «casa»
Il Comune di Rivarolo cerca casa. Anzi. Il sindaco Martino Zucco Chinà sta cercando una nuova collocazione degli uffici oggi ospitati all’interno di Palazzo Lomellini.
Da anni, da sempre forse, si discute del fatto che la macchina amministrativa rivarolese abbia bisogno di spazi più funzionali, “aperti”, nel senso di più fruibili al pubblico, con meno barriere e al passo con i tempi: insomma, un luogo dove chi lavora e chi deve usufruire dei servizi offerti, lo possa fare senza imprecare per il parcheggio che non si trova, per gli uffici inerpicati su piani raggiungibili attraverso scale d’epoca dai gradini in pietra irregolari o l’ascensore esterno.
Amministrazione "del fare"
E questa, probabilmente, potrebbe essere la volta giusta che una soluzione si trovi. Che Martino Zucco Chinà sia sindaco del fare, al di là che poi piaccia o meno quello che fa a seconda del punto di vista politico da cui lo si guardi ma questo è un altro discorso, ne ha già dato dimostrazione.
Aveva preannunciato la rivoluzione della pianta organica del Comune e lo ha fatto. Ora, vuole sistemare la questione logistica della cuore pulsante della burocrazia locale e ad un anno dal suo insediamento potrebbe aver trovato la soluzione. Il fabbricato all’interno del quale trasferire gli uffici pubblici sembra essere stato individuato e sono in corso incontri e trattative con la proprietà per arrivare ad un compromesso. Top secret per al momento l’indirizzo dell’immobile messo nel mirino.
Il sindaco Zucco Chinà
“In Rivarolo ci sono delle strutture ancora molto funzionali e di una certa modernità dove è possibile la riorganizzazione degli spazi”. A parlare è il primo cittadino. “Diverse di queste strutture potrebbero essere dismesse da privati e credo che nell’arco di 7, 8 mesi si possa arrivare, se esistono le condizioni, ad una definizione della questione”. Un’accelerata che arriva perché “fin dalla mia campagna elettorale, questa è stata una delle priorità: la nuova sede o, comunque, la destinazione in un’altra zona di Rivarolo, ma sempre in un’area centrale, di alcuni uffici, magari quelli meno frequentati dal pubblico per ricavare nuovi spazi”.
Ma l’idea originaria è quella di trasferire tutta l’attività e la sede individuata, con anche ampio parcheggio a disposizione, sembra quella ideale. E per sgomberare dal campo subito ogni equivoco non si tratta dell’ex Ospedale di cui si parlò un paio di anni fa. Non è quello l’immobile in questione. “Ancora è presto per indicarla ma parliamo di una struttura moderna, centrale, con buona disponibilità di parcheggi, magazzini e molti servizi del Comune potrebbero essere allocati lì”.
Lavori a Palazzo Lomellini
Anche perché poi c’è un tema di fondo. “Prima o poi bisognerà intervenire su Palazzo Lomellini che oggi ospita il Municipio e quando partirà la ristrutturazione dovremo anche sapere dove mettere gli uffici; già solo il tetto, che andrà rifatto viste le infiltrazioni, al di là delle risorse (si quantifica una spesa di 400.000 euro) è un lavoro che non puoi fare con il personale dentro. All’inizio della legislatura ci siamo trovati con i lavori per il “blocco C” della scuola praticamente appaltati, ma senza che nessuno (la Giunta precedente, ndr) abbia pensato dove trasferire gli studenti durante tutto il periodo del cantiere. Ebbene, quando sarà ora di iniziare i lavori qui, non voglio ritrovarmi della stessa situazione”.
Occhio al bilancio
Lunghi, ovviamente i tempi e molto dipenderà anche da quando si sbloccherà la questione del Lodo-Asa. Capito a quanto ammonterà l’exit-strategy, ovvero l’accordo saldo e stralcio attraverso i Ministeri, Zucco Chinà saprà quanto dei fondi accantonati a bilancio (superano i 4 milioni se ci aggiungiamo anche l’avanzo di amministrazione, congelato anche quello) avrà a disposizione per la nuova casa dei rivarolesi. Con una premessa però: il “tempio” della politica rimarrà sempre al primo piano di via Ivrea 60.