Rivarolo Canavese

Il mercato di Rivarolo non tornerà mai più in via Ivrea, ambulanti arrabbiati

Gli ambulanti: «Non siamo ovviamente d’accordo ma ne prendiamo atto perché non possiamo fare nient’altro».

Il mercato di Rivarolo non tornerà mai più in via Ivrea, ambulanti arrabbiati
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Il mercato di Rivarolo non tornerà mai più in via Ivrea, gli ambulanti: «Non siamo ovviamente d’accordo ma ne prendiamo atto perché non possiamo fare nient’altro».

Il mercato di Rivarolo non tornerà mai più in via Ivrea

Il mercato così come era non ci sarà più. Sarà solo un lontano ricordo. «Non siamo ovviamente d’accordo ma ne prendiamo atto perché non possiamo fare nient’altro, ma una cosa sia chiara: noi a questo spostamento non eravamo favorevoli prima quando è stata presa la decisione e continuiamo ad essere contrari». Questo l’umore della rappresentanza del commercio ambulante al termine della riunione che si è svolta la scorsa settimana in Comune; quello che alla vigilia sembrava il summit risolutivo e che avrebbe dato una svolta a questo annoso problema che si trascina ormai da due anni senza che venga effettivamente risolto.

Il tutto inizia nel 2020 con lo scoppiare della pandemia di Covid-19 e il trasferimento – temporaneo – delle bancarelle di via Ivrea, corso Indipendenza nel cuore della città, in corso Rocco Meaglia: zona dove è più facile consentire il distanziamento e il controllo della protezione civile. Sono ancora nitide le immagini della misurazione della temperatura ai varchi per accedere alle aree di vendita. Scenario ancora chiaro, certo, ma che con lo scadere dei decreti con le restrizioni si immaginava riportasse alla normalità anche l’esposizione delle merci non alimentari del sabato, ovvero a fianco dei nobili portici dell’arteria principale. E invece così non è. E non sarà.

Come (e dove) sarà

«Durante la riunione ci hanno illustrato le relazioni dei vigili del fuoco e dei tecnici che hanno incaricato dove ci dimostrano che le condizioni di sicurezza in via Ivrea e nelle vie del centro non sussistono più; in particolare per il passaggio dei mezzi di soccorso, ma a noi non è proprio piaciuto come si è arrivati a questo finale. Ci hanno fatto vedere delle bozze su come verremo ridistribuiti (corso Rocco Meaglia, via Carisia), ma nulla ancora di deciso e definitivo, seguiranno altri incontri. Certo è che se ci avessero detto il finale di questa storia, nel 2020 non ci saremmo mai spostati. E invece ci siamo fidati e oggi ci ritroviamo in questa situazione».

E invece…

«A dirla tutta non ci è piaciuto il metodo con cui siamo arrivati fin qui; ovvio, è nello loro possibilità fare questo tipo di scelta. Il sindaco può prendere una decisione del genere suffragato da quelle perizie, ma in Italia, senza andare troppo distante, a Torino e in altri comuni della zona, ci sono altre dieci, cento, mille situazioni come quella di Rivarolo, ma l’impressione è che non si sia voluta trovare una soluzione che accontentasse veramente tutti. Speriamo che quando ci sarà un’altra amministrazione a guidare la città, si possa ridare una nuova geografia al mercato».

Nuove proteste in vista?

Ora, all’orizzonte, ci saranno nuove forme di protesta come quelle ventilate qualche mese fa? «No, non credo: tanto è come lottare contro i mulini a vento, non servirebbe a nulla». Chi non mollerà la battaglia sarà sicuramente Fabrizio Bertot che sul tema aveva – provocatoriamente – protocollato in Comune una interrogazione e risposta scritta, “facilita”. Ovvero: con lo spazio per inserire una “crocetta” vicino alle domande sul futuro dell’esposizione ambulante. Risposta – argomentata – che è poi arrivata, nella quale si dà notizia dell’incontro che ci sarebbe stato a breve, quello di lunedì 4, e che l’area mercatale sarà via Carisia con parcheggio annesso, parte di corso Rocco Meaglia ed è in valutazione parte di viale Don Bosio che sarà testato in occasione della fiera commerciale di San Giacomo.

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