sotto la lente

In Canavese per ogni nuovo nato ci sono due morti

I dati del 2021 certificano un saldo negativo: le persone scomparse nell’ultimo anno sono, in quasi tutti i paesi, almeno il doppio di quelli venuti al mondo

In Canavese per ogni nuovo nato ci sono due morti
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In Canavese per ogni nuovo nato ci sono due morti. Tra le città «campione» cresce solo Cuorgné che è anche il centro con il maggior nuumero di stranieri (1263 per lo più romeni). Rivarolo è quella che ne accoglie di meno. Pont il paese più cosmopolita.

In Canavese per ogni nuovo nato ci sono due morti

Il Canavese non è una terra per giovani, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un noto film. O meglio, non è una terra “di” giovani, che non lo sia nemmeno “per ” è un tema di cui si può legittimamente discutere e le due cose sono probabilmente strettamente connesse. Ma, preposizioni a parte, il dato che salta immediatamente all’occhio osservando le statistiche demografiche dei comuni canavesani, relative all’anno 2022, è che in tutte le realtà il numero dei residenti over 65 supera di gran lunga (a volte anche del triplo o del quadruplo) quello degli under 30, mentre la fascia d’età più numerosa in assoluto è dovunque quella che va dai 30 ai 65 anni. Non solo: quasi dappertutto i morti nell’ultimo anno sono almeno il doppio dei nuovi nati.

Calo demografico? No

Ad evitare un calo demografico troppo evidente sono in alcuni casi (in particolare nei centri più grandi) i movimenti migratori, che portano nuovi residenti nonostante il basso tasso di natalità. Del resto, sia in riferimento alle fasce d’età più numerose, sia per quanto riguarda il decremento della popolazione il quadro demografico canavesano si mostra piuttosto in linea con i dati nazionali, sebbene di questi gli ultimi disponibili risalgano all’anno scorso: in base agli indicatori demografici pubblicati da Istat, al 1° gennaio 2022 la popolazione italiana contava 58 milioni e 983 mila residenti, 253 mila in meno rispetto all’anno precedente, con un’età media di 46,2 anni e una forte prevalenza dei decessi sulle nascite. Il dato relativo all’anzianità della popolazione, in Italia come nel Canavese, ha evidentemente anche una valenza politica: è cioè un elemento che dovrebbe essere tenuto in conto dalle amministrazioni nel momento in cui si debba decidere la destinazione di fondi pubblici, o nella stesura di progetti. In questi ambiti, infatti, la composizione sociale in termini di età è un fattore importante cui fare riferimento: se ci sono molti più anziani che giovani, forse sarà opportuno avere un occhio di riguardo negli investimenti per i servizi alla terza età, solo per fare un esempio. Scendendo più nel dettaglio, la situazione demografica del Canavese fornisce parecchi altri spunti interessanti.

Nei comuni...

Quasi tutti i comuni «maggiori» (Rivarolo, Leini, Castellamonte) alla fine del 2022 hanno contato meno abitanti rispetto all’anno precedente. Fa eccezione Cuorgné, che è passata da 9.475 residenti nel 2021 a 9.594 nel 2022, con ben 493 immigrati o nuovi iscritti da altri comuni o dall’estero, di pari passo con l’aumento dei nuclei familiari e, in misura minore, delle convivenze. Si segnalano poi alcuni paesi più piccoli come Feletto e Bosconero che hanno aumentato la propria popolazione di qualche decina di abitanti, ancora una volta causa immigrazione. Cuorgné presenta poi un altro curioso primato, che è facile immaginare collegato a quello appena riportato: tra i grandi comuni è infatti quello con il maggior numero di cittadini stranieri (ben 1.263), in larga parte di nazionalità romena (423 persone), marocchina (262) cinese (132) e albanese (47). Seguono Leini (con 1239 stranieri), Castellamonte (1.114) e Rivarolo (925), che è invece in proporzione il centro con il minor numero di cittadini non italiani. Quella romena è in ogni caso la nazionalità straniera in assoluto più diffusa in Canavese; molto presenti, tra gli altri, oltre a cinesi, marocchini e albanesi, anche egiziani, brasiliani, pakistani, bengalesi, bosniaci e persone provenienti da diversi stati africani. In crescita nell’ultimo anno, per ovvie ragioni, anche la comunità ucraina.

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