Ciriè

In piazza Castello una targa a Gennarino Brunero

Verrà collocata in occasione del 25 Aprile

In piazza Castello una targa a Gennarino Brunero
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In piazza Castello una targa a Gennarino Brunero, verrà collocata in occasione del 25 Aprile.

In piazza Castello una targa a Gennarino Brunero

A Ciriè quest'anno sarà probabilmente un "25 Aprile con targa", in collaborazione tra il Comune e Anpi- sezione Cirié. Intestata al Comandante partigiano Gennarino Brunero, sarà collocata all'esterno della RSA "Il Girasole" presso Piazza Castello, sede fino al 1992 dell'Ospedale cittadino. Lo scoprimento è previsto durante lo svolgimento dell'annuale manifestazione, che, a distanza di un mese, deve essere ovviamente definita nei dettagli.

Motivazione

In sintesi, la targa spiega la motivazione e la persona. «A perenne ricordo di Gennarino Brunero Comandante partigiano GINO Medaglia d'argento al V.M. alla Memoria Qui deceduto il 26.02 1945 vittima del fuoco nazifascista – La Città di Ciriè e la sezione ANPI "Gennarino Brunero». Come si legge, a lui è intitolata anche la sezione Anpi della Città. Il presidente Pier Gianni Genta ne ha sintetizzato la vita nel suo libro "Racconti della Resistenza" - Editrice Tipografia Baima-Ronchetti, 2022.

Gennarino Brunero

Nato a Ciriè il 22 marzo 1911, lasciata la scuola dopo la terza elementare, lavorò poi come operaio presso la fabbrica Ipca di Ciriè. Amante della montagna, istruttore Cai, il sabato organizzava escursioni per i giovani così distolti dalle esercitazioni fasciste. Sposato e padre di tre figli, sottufficiale degli Alpini, l'8 settembre '43 si trova a Susa nel 3° reggimento Alpini. Sale tra i gruppi autonomi delle Valli di Lanzo. Col nome di battaglia Gino, nel maggio 1944 è comandante del distaccamento della XVIII Brigata Garibaldi. Tra varie azioni temerarie, per delazione cade in un'imboscata della "Folgore", a Vauda di Nole, presso Ponte Masino. Colpito gravemente, muore all'Ospedale di Ciriè il 26 febbraio 1945.

Medaglia d'argento

Con decreto ministeriale del 23 aprile 1947 gli viene assegnata la Medaglia d'argento alla Memoria, che riporta: «Comandante di un distaccamento partigiano, valoroso e sprezzante di ogni pericolo, dopo aver versato per due volte il suo sangue in duri fatti d'arme, trovava gloriosa morte, colpito da una raffica di mitraglia, mentre audacemente in uno stabilimento presidiato da nazifascisti tentava di sabotare prezioso materiale di artiglieria».
Vita ripercorsa anche nel libro "Cercando Gino"- a cura di M.L.Giacometti, S.Bardino, V. Dimitri- Editrice Baima Ronchetti 2021. «E' bene mantener viva la memoria - dice il vicesindaco Aldo Buratto - presente pure in una via a Brunero intitolata».

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