Siediti, sogna, alzati, datti da fare

Inaugurata la panchina della legalità a Cuorgnè

Ospite e relatore della mattinata nell'incontro che è seguito con i giovani è stato don Valerio Chiovaro, sacerdote da oltre 25 anni impegnato nella formazione dei giovani e nella lotta alla mafia

Inaugurata la panchina della legalità a Cuorgnè
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Inaugurata la panchina della legalità a Cuorgnè. Ospite e relatore della mattinata nell'incontro che è seguito con i giovani è stato don Valerio Chiovaro, sacerdote da oltre 25 anni impegnato nella formazione dei giovani e nella lotta alla mafia.

Inaugurata la panchina della legalità a Cuorgnè

Ieri mattina, sabato 4 maggio 2024, alla presenza delle autorità civili e del Comandante Manuel Grasso della compagnia dei Carabinieri di Ivrea, è stata inaugurata a Cuorgnè la panchina gialla della Legalità sita in Corso Roma, di fronte ai giardinetti.
Numerosi i giovani che hanno partecipato in modo attivo all'incontro e che sono stati invitati anche a presentare le loro richieste e le loro osservazioni all'amministrazione comunale.

L'intervento del sindaco Cresto

Nel suo intervento iniziale il sindaco Giovanna Cresto ha spiegato la ragione della scelta del colore e della collocazione della panchina:
"Perché abbiamo scelto il colore GIALLO per la panchina della legalità? Perché é il colore di chi lavora alla luce. Di chi è innovativo. Di chi è splendente. Di chi è energico. La panchina vuole essere in luogo di ricarica per realizzare cose grandi nella vita. Si può scegliere quello che si vuole essere. Voi giovani scegliete sempre bene. Perché questo giardinetto? Perché ha delle potenzialità . É la nostra sfida: vorremmo cercare di cambiare le cose e di fare di questo giardino il simbolo di qualcosa che vogliamo fare e che riusciremo a realizzare».

Ospite don Valerio Chiovaro

Ospite e relatore della mattinata nell'incontro che è seguito con i giovani è stato don Valerio Chiovaro, sacerdote da oltre 25 anni impegnato nella formazione dei giovani e nella lotta alla mafia, anche con la realizzazione di progetti in beni confiscati alla mafia e che sono diventati centro di aggregazione giovanile e di opportunità di lavoro e di crescita.
Da alcuni anni Don Valerio vive a Gerusalemme e proprio dalla sua esperienza ha voluto iniziare l'incontro.

Siediti, sogna, alzati, datti da fare

Sulla panchina della legalità è stata apposta una targa che riporta i 4 verbi che devono aiutare i giovani a fare le scelte giuste:
"Siediti: cioè ragiona. Usa la testa. In ogni lotta e in ogni sogno usa la testa
"Sogna": sognare ad occhi aperti significa intuire, progettare, realizzare. Avere una visione che non si ferma al visibile, ma si apre a panorami possibili
"Alzati": alzarsi significa prendere in mano la vita.
"Datti da fare": se non dai, non sei. Datti da fare. Cioè, entra nella dinamica di chi dona, e di chi dona un fare.

L'intervento di Don Valerio

La prima cosa di cui voglio parlare è un atteggiamento. Imparare a viver “per” e non “contro”.
E questo ve lo dico anche perché da qualche anno abito a Gerusalemme dove questo “contro” è un continuo riferimento ad azioni, a paure, a rabbia. Quando si cresce vivendo “contro” si cresce arrabbiati e impauriti.
Primo punto, allora, non siate contro qualcosa ma siate “per” qualcuno.
Nella vita non si vive contro.
Anche contro il male, non si combatte prima di tutto il male ma si costruisce il bene.
Sono due logiche totalmente diverse.
Se lotti “contro” hai paura e sei arrabbiato. Se invece ti affatichi a favore, lo fai con grande entusiasmo.
Allora siate per il bene, non solo o non tanto contro il male perché l'unico modo vero per essere contro il male è essere per il bene.
La vita non è contro, la vita è “per”.
Ecco lo stile di base e poi questi quattro verbi bellissimi: ve li elenco rapidamente: Siediti, sogna, alzati, datti da fare.
Primo punto: Siediti.
In un mondo che vi spinge sempre ad essere performanti, veloci, iperversati su obiettivi da raggiungere, da performare...
Ecco, nella vita imparate a stare anche un po' seduti. Ma non davanti a un computer: seduti davanti ai vostri sogni.
La vita si vive in piedi, ma per stare in piedi bene bisogna saper stare seduti.
Cioè, mi auguro che quella panchina vi aiuti a fermarvi. Primo punto allora, siediti. Cioè ragiona: nella vita non fare tutto così come ti viene, non vomitare la vita.
Siediti, ragiona, usa la testa. In ogni lotta e in ogni sogno usa la testa.
Secondo punto: sogna.
Ci sono due tipi di sogni, i sogni che si fanno ad occhi aperti e i sogni che si fanno ad occhi chiusi. I sogni che si fanno ad occhi chiusi ci alienano, ci fanno dormire. Ci lasciano nel buio di notti che allunghiamo anche in maniera artificiale.
Sognate ad occhi aperti. Sognare ad occhi aperti significa intuire, progettare, realizzare. Avere una visione che non si ferma al visibile, ma si apre a panorami possibili.
Quindi sognate, correte il rischio di sognare e badate! dopo vent'anni, venticinque anni di attività di questo genere, c'è una cosa strana: i sogni si realizzano. Ed è una bella fregatura, perché fino a quando si sognano uno magari può trovare la via di uscita.
Poi quando si realizzano, non si può non rimanere in campo e stare nel gioco. Ecco allora i primi due verbi.
Siediti. Sogna. (Le iniziali sarebbero SS, ma evitiamo questo, perché già mi basta quello che vivo in altre parti del mondo.
Sogna.
Siediti.
Altri due verbi, anzi tre. Il primo verbo è alzati.
È un verbo caratteristico del Nuovo Testamento, ma anche dell'Antico. Alzati in ebreo si dice kum.
Significa che nella vita non devi farti tappetino di nessuno. Non devi essere un sottone. Non devi essere un sottomesso.
La differenza tra un cane e un uomo non è che il cane è fedele e l'uomo no. Mi raccomando. La differenza è che noi stiamo su due zampe.
E siamo tra i pochi mammiferi che stiamo su due zampe. Quindi alzatevi. Alzarsi significa prendere in mano la vita.
Significa non fermarsi alle cadute che ogni storia incontra. Perché nella vita si cade. Si sbaglia.
È normale. Sbagliamo noi adulti prima di tutto. Sbagliate voi.
Nella vita si sbaglia. Il guaio non è cadere, lo sapete bene. Il guaio è non rialzarsi.
Allora: “Alzati”. Siediti, sogna, riposati, ma poi alzati.
Alzati significa stare su due zampe. Perché l'uomo è un bipede. Cioè è uno slancio verso il cielo.
E se i piedi non li avete ben piantati sulla terra, uno sguardo verso il cielo diventa uno sguardo difficile.
Quindi alzati.
E poi vado a concludere questi altri due verbi che in verità sono uno.
Datti da fare. Bellissimo perché il primo verbo è il verbo dare. Se non dai, non sei.
Se non dai, non fai. Dare è uno dei verbi servili. Vi ricordate quali sono gli altri verbi servili? Se io vi chiedessi quali sono gli ausiliari che sono utilizzati nell'inglese per fare le frasi interrogative? per fare l'interrogativo in inglese, cosa si usa? Quale verbo? Potere.
Il “do” che non è una delle sette note. E’ il verbo Dare.
Nella vita, se non si impara a dare, non si impara a vivere. E siccome oggi siamo tutti convinti di dover ricevere, e pretendiamo dalla vita di ricevere sempre qualcosa, ci siamo dimenticati che vivere è dare. E che la vita ti dà tanto, nella misura in cui lo sai anche accogliere.
Allora, datti da fare. Cioè, entra nella dinamica di chi dona, e di chi dona un fare.
Cioè, non fate chiacchiere. Qua non si usa, io l’ho chiesto prima al capitano, non si usa, ma sapete, in alcune panchine d'Italia, ci si mette lì, si prende un pezzo di carta bianca, dove si è scritta l'ultima poesia per la propria ragazza, e poi si mette un po' di… non so… si fa tutto un giro,….e poi...Cioè, insomma, se in quella panchina vi fate le canne, e cosi’ lo dico io così alla buona, ricordatevi che dietro ogni tiro ci sono due euro che vanno nella tasca del mafioso. Io, simpaticamente ai miei amici che organizzano le marce, i siti, nelle conferenze, e poi si spaccano di canne dietro un angolo, dico, ma che senso ha? Tutta questa roba è la benzina della malavita.
Quindi, siate concreti. Lì abbiamo montato un chip, il capitano mi ha detto di non dirlo….appena si sente un odore strano…tra le altre cose, quando ero giovane, studiavo chimica, insegnavo chimica, abbiamo creato un aggeggio che se là si sente un odore strano, parte la scossa di 3.80!, altro che seduti, un po' arrostiti.
Quindi, mi raccomando! poi sono le cose semplici che fanno la differenza.
Quindi, concludo. Primo, l'atteggiamento: non si vive contro, ma si vive a favore, si vive per, per il bene.
Secondo, ogni tanto nella vita, sedetevi e sognate, perché se non sognatele cattedrali, dice Mounier, non sarete capaci di costruire le soffitte. Non abbiate paura dei sogni, e state attenti perché qualche volta si realizza.
Terzo verbo, alzati,coraggio, alzati, e infine, datti da fare.
Ecco, datevi da fare, perché nella vita si dà nella misura in cui si fa, altrimenti so' chiacchiere.”

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