Unesco

«Ivrea, città industriale del XX secolo» diventa un esperimento per gli studenti del Politecnico

Un esperimento progettuale su Ivrea, all'interno della iniziativa «Esami Aperti» rivolta a studenti della Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni

«Ivrea, città industriale del XX secolo» diventa  un esperimento per gli studenti del Politecnico
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«Ivrea, città industriale del XX secolo» diventa un esperimento per gli studenti del Politecnico.

«Ivrea, città industriale del XX secolo» diventa un esperimento

A metà febbraio al Politecnico di Milano, si è svolta la presentazione del laboratorio tematico «La città e i paesaggi del patrimonio industriale» con un esperimento progettuale su Ivrea, all'interno della iniziativa «Esami Aperti» rivolta a studenti della Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni. Hanno partecipato alla discussione finale e alla presentazione dei progetti Filippo Ghisi, Site Manager del Sito Unesco «Ivrea, città industriale del XX secolo» e Francesco Comotto, assessore della Città di Ivrea con delega all’Urbanistica, insieme ad un gruppo di docenti e studiosi che hanno affrontato in varie occasioni lo studio del complesso patrimonio architettonico eporediese: Massimo Crotti e Mauro Berta - docenti di composizione architettonica e urbana del Politecnico di Torino - Alessandro De Magistris - storico dell’architettura al Politecnico di Milano e tutor del progetto Groma, di Fondazione Guelpa e dell'Alta Scuola Politecnica - e Patrizia Bonifazio - storico dell’architettura e dell’urbanistica, impegnata in vari progetti culturali della nostra città.

Il laboratorio

Il Laboratorio tematico dei prof Andrea Gritti (progettazione architettonica) e Valeria Pracchi (restauro) è stata la sede di un’ampia e articolata riflessione intorno ai complessi cicli di vita dei manufatti, degli edifici, dei tessuti, dei suoli, delle infrastrutture e dei paesaggi, che costituiscono il patrimonio architettonico e urbano di una città industriale come Ivrea, resa celebre in tutto il mondo dalla Olivetti. Il Laboratorio ha coinvolto gli studenti nello studio di due edifici iconici del patrimonio architettonico della città, lascito della Olivetti: il Palazzo Uffici di Fiocchi, Bernasconi e Nizzoli (1959-1964) - insieme al nuovo Palazzo Uffici di Gino Valle (1985-1988), e l’edificio La Serra di Cappai e Mainardis (1968-1975).

Modernità e creatività

«Il fermento trasmessoci dagli studenti nelle loro presentazioni, insieme all'elevato valore tecnico dei progetti e delle realizzazioni d'esame, non può che confermarci che la via per lavorare sul sito Unesco e sull'intero assetto urbano della città passa anche attraverso i concetti di modernità e creatività, da integrare alla esperienza e alla visione degli addetti ai lavori da tempo coinvolti sui temi» ha dichiarato l'assessore Comotto al termine della sessione. Il Site Manager Filippo Ghisi: «L'interesse e l'attenzione del Politecnico di Milano verso le architetture olivettiane che costituiscono il cuore del nostro patrimonio Unesco sono una ulteriore testimonianza di quanto il sito "Ivrea Città industriale del XX Secolo" sia un unicum di importanza mondiale. Grazie alla loro collaborazione e all'affinamento delle conoscenze sull'argomento, possiamo procedere in un'azione consapevole e ragionata in merito alla conservazione e alla valorizzazione delle architetture simbolo della nostra città, sia nell'ottica si una sempre maggiore fruizione, sia per favorire uno sviluppo turistico della città tutta».

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