Papa Francesco e il Canavese, la testimonianza di chi lo ha incontrato
Da Pietro Tomaino, past president del Lions Club Alto Canavese, a don Mario Viano, abate di Fruttuaria

Papa Francesco e il Canavese, la testimonianza di chi ha avuto la fortuna di incontrare e conoscere il Santo Padre.
Papa Francesco e il Canavese
All'indomani dei funerali a dir poco storici di Papa Francesco a Roma, che hanno visto la partecipazione di oltre 400.000 persone, pubblichiamo alcune testimonianze di canavesani che hanno avuto la fortuna di conoscere e incontrare il Santo Padre. Sebbene il Pontefice non sia mai stato nel territorio a nord di Torino, infatti anche in Canavese quelli passati sono stati giorni di profondo e sincero lutto, accompagnato da attestazioni di stima e devozione nei confronti di una guida spirituale che è rimasta nei cuori di tantissimi. E sono molte anche le immagini, i «flash», custoditi con affetto e ora condivisi dai canavesani che hanno avuto la fortuna di incontrare e conoscere il Santo Padre.
Pietro Tomaino e i Lions
Resterà, ad esempio, nella storia del Lions Club Alto Canavese la fotografia che ritrae l’incontro, avvenuto esattamente un anno fa, tra l’allora presidente del sodalizio Pietro Tomaino e il Capo della Chiesa. Incontro che aveva avuto luogo in occasione di un viaggio a Roma e in Vaticano fortemente voluto da Tomaino per festeggiare i 50 anni di fondazione del Club alto-canavesano, una trasferta che aveva avuto una cinquantina di partecipanti tra soci e famigliari. Durante un’udienza pubblica, il past-president aveva potuto consegnare personalmente al papa il guidoncino del club e una copia del libro realizzato dagli alunni delle scuole canavese nell’ambito di un’iniziativa a favore della Croce Rossa di Rivarolo. «E’ stata per me una giornata memorabile ed emozionante, che porto nel cuore con profonda gratitudine - ricorda Tomaino -. In quell’occasione ho potuto cogliere da vicino la sua straordinaria umanità, la sua capacità di accogliere ciascuno con uno sguardo sincero e pieno di affetto. Mi colpì molto la sua voce, ferma ma dolce, e il suo modo diretto e semplice di parlare al cuore delle persone. E’ un ricordo che custodisco gelosamente».
Don Mario, abate di Fruttuaria
Un altro ricordo significativo proviene dall’abate di Fruttuaria a San Benigno e parroco di Bosconero don Mario Viano, che a febbraio 2023 aveva incontrato Francesco a Roma. In quell’occasione aveva avuto modo di scambiare alcune parole con il Pontefice e di donargli un libro sul Canavese e una copia delle Consuetudini Fruttuariensi. «Credo che un Papa come Francesco lasci in eredità innanzitutto un preciso stile nel fare le cose - commenta don Mario -. Uno stile caratterizzato da una grande umanità, che emergeva da piccoli gesti, forse complice anche la grande esposizione mediatica a cui i papi oggi sono inevitabilmente soggetti. Questa eredità va raccolta e messa a frutto. Dobbiamo chiederci cosa di Papa Francesco abbiamo fatto nostro, da sacerdoti come da fedeli».