Rapporto ecomafia 2024

Piemonte all'ottavo posto in Italia nella gestione illecita dei rifiuti

Piemonte all'ottavo posto in Italia nella gestione illecita dei rifiuti
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Piemonte al dodicesimo posto in Italia con quasi 1.400 ecoreati nel 2023, ma all'ottavo nella gestione illecita dei rifiuti

In Piemonte ecoreati più che raddoppiati in un anno

Gli ecoreati non conoscono crisi: dallo smaltimento illegale alle agromafie, tutti i settori dell’illecito ambientale sono in crescita. Il Piemonte si colloca al dodicesimo posto nella classifica generale nazionale e all’ottavo per quanto riguarda l’illegalità nel ciclo di rifiuti, che si conferma come una delle maggiori criticità a livello regionale. È questo quanto emerge dalla presentazione del Rapporto Ecomafia 2024, tenutasi mercoledì 12 febbraio a Torino e organizzata da Legambiente Piemonte in collaborazione con Libera Piemonte. Nel 2023, per gli illeciti nel ciclo dei rifiuti, in Piemonte sono stati accertati  466 reati accertati, il 5% del totale nazionale, in crescita del 58.5% rispetto al 2022, con 468 denunce, 99 sequestri e 11 arresti. Una criticità che viene confermata anche dai dati relativi al periodo che va dal 1997 al 2023, con 7.044 reati relativi al ciclo dei rifiuti.  Per quanto riguarda il ciclo illegale del cemento nel 2023 sono stati contati 533 reati rispetto ai 469 nel 2022, un aumento del 13.7%, con 597 persone denunciate, 2 persone arrestate e 26 sequestri. Con questi dati il Piemonte si classifica a livello nazionale al decimo posto con una percentuale del 4.1% sul totale dei reati nazionali.

Nell'ultimo anno 4 inchieste per corruzione in ambito ambientale

In merito al tema della corruzione, nell’ultimo anno in materia ambientale in Piemonte si contano 4 inchieste, il 5.3% sul totale nazionale, con 9 persone arrestate, 10 denunciate e 4 sequestri effettuati.  Nella classifica regionale degli incendi boschivi e di vegetazione dolosi, colposi, generici in Italia nel 2023 il Piemonte si piazza decimo posto con 168 reati, il 4.6 % del totale nazionale, con 40 denunce e 2 sequestri. Nella classifica provinciale degli incendi del 2023 emerge Torino al diciannovesimo posto con 59 reati. La classifica regionale dell’illegalità contro la fauna nel 2023 colloca il Piemonte al quattordicesimo posto con 165 reati, 97 persone denunciate e 7 sequestri. Nel 2023 il ciclo dei rifiuti resta il settore maggiormente interessato dai fenomeni più gravi di criminalità ambientale: nella classifica provinciale dei reati connessi al ciclo dei rifiuti spicca Torino, al quindicesimo posto su base nazionale, con 127 reati accertati. Fra le inchieste sulle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, compaiono fra le procure che hanno condotto indagini quelle di Alessandria, Ivrea, Mondovì, Novara, Torino e Verbania. Fra le tipologie di rifiuti sequestrati (a livello nazionale dal 2002 al 2024) troviamo nell’ordine rifiuti industriali e metalli pesanti, fanghi di depurazione contaminati. La classifica degli incendi negli impianti di trattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti in Italia (2013- settembre 2024) purtroppo conferma la quinta posizione del Piemonte a livello nazionale con 123 incendi negli impianti, l’8.4 % sul totale nazionale di inchieste.

Legambiente propone di costruire un Protocollo di Legalità

Legambiente ha lanciato l’idea di costruire un Protocollo di Legalità unendo al tavolo ARPA Piemonte, Regione Piemonte, Prefettura di Torino e la Commissione Legalità del Piemonte per operare congiuntamente al contrasto della criminalità ambientale, soprattutto nel ciclo dei rifiuti, nella Provincia di Torino, drammaticamente al 15° posto tra tutte le provincie italiane. “Grazie alla presenza territoriale dei nostri circoli e alla diffusione delle buone pratiche – dichiara Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta - possiamo ricoprire un ruolo da attore protagonista per diffondere il concetto di giustizia, in grado di ridurre divari e disuguaglianze sociali da una parte e tenere a debita distanza corrotti, inquinatori ed ecomafiosi dall’altra. Siamo pronti a dare il nostro contributo, insieme a Libera, per approfondire maggiormente il tema delle ecomafie all’interno della Commissione permanente per la promozione della cultura della legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi”.

 

 

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