Pont, l’accordo con l’Asl garantisce 40 posti nella Rsa, ma c’è il nodo della vendita
Il consiglio comunale si divide ancora sulla casa di riposo

Pont, l’accordo con l’Asl garantisce 40 posti nella Rsa, ma c’è il nodo della vendita. Il consiglio comunale si divide ancora sulla casa di riposo.
Pont, l’accordo con l’Asl garantisce 40 posti nella Rsa
Il futuro della RSA di Pont ha acceso il dibattito anche nell’ultima seduta del consiglio comunale. Nella riunione di lunedì 28 aprile il sindaco Paolo Coppo ha portato infatti all’ordine del giorno l’accordo di programma siglato con l’Asl TO 4 - già annunciato nel precedente consiglio - nell’ottica di poter far tornare operativa al più presto la struttura socio-sanitaria. «L’accordo che ho firmato con l’Asl, su mandato della Giunta – ha puntualizzato Coppo - non significa che la RSA riaprirà subito. E’ presto per poter parlare della riapertura, la strada si prospetta ancora lunga e sarà necessario predisporre un bando, ma in ogni caso si tratta di un atto importante con cui l’Asl si impegna formalmente a garantire i 40 posti letto assegnati, a cui se ne aggiungerebbero altri 20 autorizzati, oltre a prevedere la collocazione nella struttura di ulteriori servizi socio-sanitari».
I timori della minoranza
Le dichiarazione del primo cittadino non hanno fugato i timori della minoranza e in particolare del consigliere Gian Piero Bonatto, del gruppo Noi per Pont, che ha espresso ancora una volta la sua contrarietà all’ipotesi della eventuale vendita della casa di riposo. «L’immobile è stato valutato 507 mila euro – ha sottolineato Bonatto - e quando si fa una stima di un bene è perché o si vuole liberarsene o si intende venderlo. La RSA è stata realizzata con i fondi dei nostri avi, per cui, se resterà di proprietà del Comune di Pont, noi siamo disponibili a collaborare, ma se la prospettiva è quella di procedere alla vendita a qualsiasi privato pur di riaprirla, noi saremo sicuramente contrari».
Tari
Il consiglio ha provveduto poi all’approvazione del rendiconto della gestione per l'esercizio 2024 e delle nuove tariffe per la tassa rifiuti (TARI), per la quale si preannuncia un rincaro. «Per il 2025 ci sarà un lieve aumento delle tariffe – ha spiegato il vicesindaco, Mattia Macrì – in quanto il piano finanziario del Consorzio Canavesano Ambiente ha previsto un costo maggiorato di 30 mila euro e purtroppo ci dobbiamo adattare. E’ stata introdotta inoltre dall’ARERA (Autorità di regolazione per l’energia) una nuova componente perequativa per il bonus sociale rifiuti ai redditi più bassi. Per le utenze domestiche si prevede dunque un aumento del 7,4 per cento e per quelle non domestiche quasi dell’11 per cento».
Variazioni al bilancio
Approvate anche le variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2025/2027 e l’assestamento di bilancio, con la destinazione dell’avanzo di amministrazione. Il sindaco ha tracciato infine un bilancio dei danni apportati dal maltempo a molte strutture pubbliche, tra frane e crolli in varie zone del territorio.
Frane
«Abbiamo disposto la chiusura della vecchia strada per Santa Maria, crollata in un punto e, dal sopralluogo effettuato, è risultato in bilico anche il tubo della fognatura, per cui bisognerà intervenire al più presto» ha comunicato Coppo. Chiuso anche il sentiero per la borgata Raie, a causa di un muro franato, e letteralmente crollata la montagna a ridosso della Ferrata di località Sarro, che sembra destinata a non riaprire mai più, a causa delle pessime condizioni della roccia. Per evitare altre esondazioni del Rio Ladret, in borgata Doblazio, da sempre punto critico e causa di allagamenti, si prospetta invece un investimento di circa 760 mila euro, con progetto esecutivo approvato e in attesa di contributo.