Progetto funivia urbana a Leini: si fa già sul serio
I sindaci di Leini e Mappano hanno incontrato una delle aziende interessate a realizzare l’infrastruttura

Progetto funivia urbana a Leini: già un incontro con un'azienda interessata a realizzare l'infrastruttura.
Progetto funivia urbana a Leini
Giovedì scorso si è tenuto il primo incontro per dare forma all'idea-progetto della funivia urbana che dovrebbe collegare Leini, Mappano e la stazione Torino Stura. I sindaci Francesco Grassi (Mappano) e Luca Torella (Leini), insieme a don Riccardo Robella, il parroco visionario che ha lanciato la proposta, hanno incontrato una delle aziende dimostratesi interessate a realizzare l'infrastruttura. L’idea di partenza, pur nella sua semplicità è geniale. Il progetto prevede una funivia urbana lungo gli otto chilometri di strada provinciale che collega i due comuni alla stazione Stura, dove i passeggeri potrebbero poi proseguire verso Torino centro con treni e metropolitana leggera.
Un'idea visionaria
Una soluzione innovativa per risolvere l'annoso problema del trasporto pubblico locale, aggravato dall'inefficienza della linea 46 e dal traffico congestionato su via Torino-Cuorgné. Per questa ragione Don Riccardo aveva immaginato e proposto ai due sindaci un sistema di collegamento alternativo, ispirandosi alle esperienze internazionali di funivie urbane già operative in città come Londra, Rio de Janeiro e Dubai. Ad oggi, il costo stimato si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro, cifra che rappresenta la principale criticità per comuni dalle dimensioni di Leini e Mappano. In settimana c’è stato un primo incontro per capire meglio i contorni del progetto, anche attraverso le competenze di un’azienda che opera già in questo settore. L'appuntamento di giovedì rappresenta un primo passo conoscitivo importante. Francesco Grassi, sindaco di Mappano, ha espresso una cauta apertura: «I dirigenti dell'azienda che ci hanno descritto l’idea progettuale ci hanno dato l’impressione di elevata professionalità. Ora vedremo come andare avanti. Di certo, si tratta di un'infrastruttura che va oltre la capacità e la competenza della nostra dimensione».
Le incognite sono ancora tante
Tutti i presenti hanno concordato sulla necessità di prendersi tempo per valutare con calma la proposta. L'obiettivo è capire se il sogno di don Riccardo potrà trasformarsi in realtà concreta o se rimarrà una bella utopia. Gli aspetti da chiarire sono molti: dalla sostenibilità economica all'integrazione con il sistema di trasporto regionale, dalle autorizzazioni necessarie all'accettazione sociale di un'infrastruttura aerea permanente lungo la provinciale, fino all’impatto ambientale. Come aveva sottolineato don Riccardo: «L’idea ha un aspetto avveniristico che può dare grandi opportunità lavorative». Resta da vedere se questa visione del futuro riuscirà a concretizzarsi, trasformando il cielo sopra via Torino-Cuorgné in una nuova frontiera della mobilità urbana.