Pronto lo studio di fattibilità per il restauro della Sinagoga di Ivrea
Si aggira intorno ai 160mila euro l’importo dei lavori per poter riaprire l’edificio di culto

Pronto lo studio di fattibilità per il restauro della Sinagoga di Ivrea
Uno studio di fattibilità per la Sinagoga di Ivrea
Per la Sinagoga di Ivrea c’è finalmente uno studio di fattibilità. Il lavoro è stato anticipato nel corso di una riunione informale dall’architetto Francesco Bermond des Ambrois, alla presenza, tra gli altri, del delegato della Comunità ebraica di Ivrea Guido Rietti, dell’architetto e direttore dell’Archivio ebraico Terracini di Torino Baruch Lampronti e di Liliane Barda, già presidente del Forum Democratico del Canavese.
Un intervento pragmatico
«Non si tratta ancora di un progetto – precisa Bermond des Ambrois, incaricato del lavoro dal sindaco Matteo Chiantore nel novembre 2024 –, ma di uno studio mirato a restituire agibilità alla sinagoga, partendo dall’individuazione delle criticità e da una stima dei costi degli interventi», che si aggirano intorno ai 160 mila euro. L’obiettivo è un intervento «pragmatico» che permetta di riaprire l’edificio nel più breve tempo possibile, poiché il recupero della sinagoga rappresenterebbe anche un’importante opportunità per valorizzare il centro storico di Ivrea.
Interventi precedenti e stato attuale
Alla fine degli anni Novanta il Comune aveva già eseguito lavori significativi: l’installazione di un impianto di riscaldamento, la messa a norma dell’impianto elettrico e dell’illuminazione, oltre a un restauro delle decorazioni. Tuttavia, la scarsa manutenzione successiva ha compromesso l’agibilità dell’edificio. Di recente, il Comune è intervenuto in modo risolutivo sul tetto, eliminando le infiltrazioni d’acqua che stavano causando ingenti danni. Resta ancora molto da fare, ma una buona notizia c’è: «L’edificio – spiega Bermond des Ambrois – non necessita di interventi strutturali, ma richiede lavori impiantistici e rifiniture».
Lavori necessari e tempi previsti
L’impianto di riscaldamento va completamente rifatto, mentre per quello elettrico è necessario sostituire il quadro generale e rinnovare il sistema di illuminazione. Per quanto riguarda le decorazioni, sarà necessario intervenire per risanare la situazione attuale e ripristinarne l’aspetto pittorico originario. Lo studio è già stato consegnato alla Giunta. Essendo l’edificio un bene vincolato, sarà poi la Soprintendenza a dover esprimere un parere preventivo. Solo a quel punto si potrà procedere con la redazione del progetto definitivo, la gara d’appalto e l’avvio dei lavori, ultima fase di un percorso che, secondo le previsioni, potrebbe restituire nuova luce alla sinagoga nell’arco di un paio d’anni.
Un edificio storico nel cuore del ghetto ebraico
Costruita nel 1875 in via IV Martiri 20 (già via Palma), nell’area del ghetto ebraico istituito nel 1725, la Sinagoga di Ivrea è chiusa ormai da 5 anni. L’edificio, di proprietà comunale dal 1980 e già restaurato nel 1999, è di origine ottocentesca, ma ricavato da una struttura preesistente. Le sue facciate anonime, affacciate su via Peana e via IV Martiri, si mimetizzano nel tessuto urbano, celando all’esterno la sua funzione religiosa. All’interno si trovano due sinagoghe distinte: una più piccola, utilizzata dalla Comunità ebraica, e una grande, ceduta al Comune. Secondo lo schema già definito al momento della cessione dell’edificio al Comune, la sinagoga manterrà la sua duplice vocazione: resterà luogo di culto per la Comunità, ma sarà anche utilizzata dal Comune per iniziative culturali, come conferenze, presentazioni e mostre.
Un nuovo ruolo per la Sinagoga nel circuito turistico
Un altro obiettivo sarà quello di rendere il Tempio accessibile alle scuole e ai visitatori, sia singoli che in gruppo, seguendo l’esempio di altre sinagoghe italiane – in particolare quelle piemontesi – nelle quali potrà essere inserito in rete. Al tempo stesso sarà integrato nel circuito turistico cittadino, come già annunciato dall’assessore ai Lavori pubblici Francesco Comotto. «Sono già arrivate numerose richieste di visita in particolare da parte delle scuole – afferma Liliane Barda – per le quali potrebbe rappresentare un’occasione preziosa per conoscere meglio la cultura e la storia del mondo ebraico. Purtroppo, al momento, non sono ancora realizzabili».
Una ricorrenza importante all’orizzonte
Anche se la sinagoga non sarà ancora riaperta, il 24 settembre 2025 ricorreranno i 150 anni dalla sua inaugurazione. «Per l’occasione – annuncia Guido Rietti – vorremmo organizzare un evento o una pubblicazione rievocativa. Potrebbe essere anche un’occasione per risvegliare l’interesse verso il patrimonio storico e culturale della Città».