Zona gialla

Prove di ripartenza: il commento di Fabrizio Varone, titolare del "Caffè della Posta"

Tra norme non chiare e la consueta "nuvoletta di Fantozzi".

Prove di ripartenza: il commento di Fabrizio Varone, titolare del "Caffè della Posta"
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Prove di ripartenza: il commento di Fabrizio Varone, titolare del "Caffè della Posta". Tra norme non chiare e la consueta "nuvoletta di Fantozzi".

Prove di ripartenza

Caffè al banco sì, anzi no. cena al ristorante sì, anzi, no: solo all’aperto. Al Cinema con la mascherina, ok: ma tanto di sale aperte, almeno in Canavese, non ce ne sono. Insomma, lunedì 26 aprile doveva essere il ritorno alla vita, o meglio, al lavoro per bar, ristoranti, pizzerie... ma di fatto tra un decreto legge non così chiaro, condizioni meteo che più «dispettose» della nuvoletta di Fantozzi che stanno rovinando questo (presunto) ritorno alla normalità, il brindisi, di fatto, è rimandato. Ma c’è comunque da alzare al cielo i calici, come hanno fatto al Caffè della Posta perché il Piemonte è tornato in zona gialla il che implica che il virus sta circolando con meno forza e velocità rispetto alle settimane precedenti. Prove di ripartenza sperando in tempi migliori.

La parola a Fabrizio Varone

«Per assurdo mi viene da dire che la situazione era più chiara prima di tornare in zona gialla, dato che le direttive che sono state dettate ora rischiano di farti lavorare meno bene», ci ha dichiarato Fabrizio Varone, titolare del «Caffè della Posta», che si affaccia su via Carisia ed è a due passi dalla piazza del mercato. «Tra le assurdità il divieto di servire il caffè al balcone e l’obbligo del servizio ai tavoli unicamente all’estero del locale. Abbiamo iniziato con un meteo decisamente non favorevole e questo non fa creare ulteriori problemi». Problemi che Varone affronta facendo anche una battuta: «Ci dobbiamo affidare al tempo e sperare che torni presto il sole, così da poter lavorare meglio. Significa che ogni giorno dirò una preghiera affinché il meteo ci sia favorevole».

Tante difficoltà

Ma anche con il sole in fronte, c’è chi comunque sarà costretto a lavora a basso regime perché l’area sterna non ce l’ha e non ha neanche la possibilità di poterla allestire. «E’ questo non è giusto, se pensiamo poi che i Comuni proprio per andare incontro alle esigenze della nostra categoria non fa pagare il plateatico, ma per me che non ho questa fortuna è una doppia beffa», fa eco un altro barista. Perché il decreto lo dice chiaramente: «Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla sono consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, a pranzo e a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti in vigore. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati», scrive nero su bianco il premier Draghi nel suo ultimo Dpcm.

Non va meglio allo sport

E non va meglio per le attività legate al mondo dello sport: palestre e piscine in particolare. Da lunedì è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto, ma senza l’uso di spogliatoi o docce. Dal 15 maggio 2021, fermo restando la zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre che finalmente possono tornare a lavorare dopo lo stop che va avanti dallo scorso ottobre 2020. Sempre da lunedì al via gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata.

Spostamenti

E poi la questione spostamenti. Dal 26 aprile sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni diverse nelle zone bianca e gialla. Inoltre, alle persone munite della “certificazione verde”, sono consentiti gli spostamenti anche tra le Regioni in zona arancione o zona rossa.

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