Se contro il fenomeno dei «maranza» il rimedio è un centro islamico in città
Incontro della comunità musulmana locale con lo scheich Ibrahim Iungo

Se contro il fenomeno dei «maranza» il rimedio è un centro islamico in città
L'incontro sui «maranza»
Si è tenuto sabato scorso a Cuorgnè, nella sala comunale di via dell'Asilo, un incontro della locale comunità islamica, durante il quale si è trattato il tema del fenomeno dei «maranza», termine che sta a indicare quei giovani, spesso d'origine nord africana, ma nati o cresciuti in Italia e che hanno atteggiamenti «di devianza se non, addirittura, di micro criminalità», come ha spiegato il relatore dell'incontro, lo sheich Ibrahim Iungo. Un fenomeno, secondo il religioso, che si lega alla perdita di identificazione con la comunità nella quale si vive, ma anche con quella d'origine. Per Iungo, quindi, la soluzione è capire che a definire una persona non è solo il luogo di origine o quello in cui si vive, ma la somma di questi e di tutti i luoghi in cui si è stati, oltre alla propria origine.
Re-radicamento, non re-emigrazione
«Non serve una sorta di re-emigrazione, di un ritorno nel paese d'origine dei propri padri – ha sostenuto –, quanto un re-radicamento, che permetta una ristabilizzazione». Una situazione che storicamente, ha sostenuto l'oratore, l'Islam ha affrontato con le «Futuwwa», gruppi giovanili che avevano atteggiamenti che oggi potremmo definire da "maranza", ma che potevano divenire anche una risorsa della società, «Tipo gli scout nelle organizzazioni cattoliche».
Un centro islamico stabile
Per Iungo la soluzione sarebbe avere luoghi di socializzazione e di formazione di fedeli... un centro islamico stabile. Centro Islamico che a Cuorgnè si sta costruendo proprio per fornire «Non solo un luogo di preghiera, ma di supporto e di incontro», come evidenziato dai giovani organizzatori dell'incontro. Al termine dell'incontro sono poi intervenuti, per l'Amministrazione, Elisa Troglia e Francesco Felizia, che hanno fatto notare come potrebbe essere utile un tavolo di confronto con altre realtà, che magari si occupano di giovani, come l'Oratorio, per costruire alternative per i giovani, insieme.