La curiosità

Spostate le lancette un'ora avanti? No... fallo adesso

Ma questa potrebbe essere l'ultima estate posticipata di 60 minuti...

Spostate le lancette un'ora avanti? No... fallo adesso
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Spostate le lancette un'ora avanti? No... allora devi farlo adesso per non restare indietro di 60 minuti per tutto il giorno.

Spostate le lancette?

Dalle due di questa notte, anzi, dalle tre è entrata in vigore l'ora legale. Abbiamo dormito sessanta minuti in meno ma, questa, potrebbe essere l'ultima estate con le lancette avanti in maniera "forzata". Infatti, nel giugno 2019 l’allora presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, aveva depositato a Bruxelles un position paper, ovvero una richiesta formale di mantenere l’ora legale, alla quale era allegato un documento in cui Terna quantificava il risparmio per il Paese. Anche la Spagna, come l’Italia, è contraria all’eliminazione dell’ora legale. Ma a quanto pare il Parlamento vuole tirare dritto e il 2022 potrebbe essere l’ultimo anno di ora legale se l’Unione europea emanasse una direttiva che, come quella che nel 1996 ne uniformò l’adozione, ora ordini il percorso contrario: orario unico in tutta Europa.

Il perché dell'ora legale

Spostate le lancette, dunque. L’alternanza tra ora solare e legale è un'operazione alla quale siamo ormai abituati da anni, ma perché è stata indtrodotta?Le motivazioni di questa scelta sono prettamente di natura economica, con ricadute anche a livello ecologico. L’ora legale durante il periodo primaverile ed estivo permette infatti di ridurre fortemente i consumi di energia elettrica, garantendo un maggior numero di ore di luce durante la giornata. Nel 2020, ad esempio, si è risparmiato circa 400 GWh, che dal punto di vista economico si traducono in un risparmio di quasi 66 milioni di euro, mentre dal punto di vista ambientale garantiscono 205mila tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera in meno.

Dietrofront

Questa stima, però, si fa di anno in anno più bassa. Solo nel 2018, Terna calcolava una diminuzione del consumo di più di 550 GWh e se si torna ancora più indietro nel tempo, ai primi anni del 2000, il risparmio sale a più di 640 GWh all’anno nel periodo dal 2005 al 2011. Negli ultimi anni, anche a fronte della progressiva diminuzione del risparmi, l’Unione Europea sta seriamente prendendo in considerazione la possibilità di abolire la distinzione tra orario invernale ed estivo entrato in vigore in tutti i paesi dell’Unione dal 1996. Della questione se n'è parlato in una consultazione avvenuta tra il 4 luglio 2018 e il 16 agosto 2018 che ha coinvolto tutti i cittadini degli stati membri che sono stati invitati a pronunciarsi su una serie di quesiti sul sito della Commissione Europea. Tra gli altri, si chiedeva anche quale orario si sarebbe dovuto scegliere in caso di abolizione del cambio d’ora e i Paesi del Nord si sono espressi tutti a favore, per l'abolizione, cioè. A seguito della consultazione è stata redatta una direttiva provvisoria, poi votata e approvata dal Parlamento Europeo che prevede la possibilità da parte dei singoli stati di scegliere (intervenendo con leggi nazionali) quale orario adottare tra quello solare e legale. Al momento la direttiva deve essere adottata e valutata dal Consiglio Europeo.

La storia

Nel 1980 il Consiglio europeo «propone come unico obiettivo di armonizzare progressivamente le date di inizio e di fine dell’ora legale». Un intervento derivante dalla «necessità di abolire gli ostacoli alla libera circolazione dei beni e dei servizi che disposizioni nazionali diverse in merito all’ora legale potrebbero creare». Questa armonizzazione sulle prime ha riguardato solo la data di inizio. Dal 1994, poi, un’altra direttiva ha fissato inizio e fine dell’ora legale: «dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre in tutti gli Stati membri».

 

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