Rivarolo Canavese

Un’ordinanza di demolizione torna di nuovo a «minacciare» la pista di motocross alle Gave

Parla il proprietario della struttura al centro del dispositivo emesso del Co mu n e

Un’ordinanza di demolizione torna di nuovo a «minacciare» la pista di motocross alle Gave
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Un’ordinanza di demolizione torna di nuovo a «minacciare» la pista di motocross alle Gave. Parla il proprietario della struttura al centro del dispositivo emesso del Comune.

Un’ordinanza di demolizione per la pista alle Gave

Desta stupore e qualche dubbio, a primo impatto, l’ordinanza pubblicata dal Comune di Rivarolo lo scorso 9 gennaio per la demolizione di un fabbricato e il «ripristino stato dei luoghi», entro 90 giorni dalla notifica, di un tratto di pista nell’a rea in cui, da più di quarant’anni è situato il circuito motocross «Mx Rivarolo Canavese». Un punto di riferimento, nella zona, per tutti gli amanti della due ruote su sterrato, che negli anni si è costruito una solida reputazione riuscendo ad attirare appassionati anche da fuori regione. Oggi il moto club ha più di 170 tesserati, ospita gare di Fmi (Federazione Motociclistica Italiana) ed iscritto al Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).

Le motivazioni

L’ordinanza arriva in seguito al sopralluogo del 20 ottobre 2022 che ha accertato la presenza di lavori non a norma nel perimetro del crossodromo in Strada Comunale delle Gave. L’inizio della storia risale in realtà a molto tempo prima: nel 1995 era stato richiesto dall’allora gestione del circuito un condono edilizio per il mantenimento del fabbricato; tale condono non era stato accolto, e, dopo un ricorso al TAR e una serie di rimbalzi giudiziari, nel 2019 il Consiglio di Stato si era pronunciato a favore del diniego.

I lavori

«Si tratta quindi di un problema annoso - spiega Adriano Vailati, proprietario del crossodromo solamente dallo scorso aprile, il quale assicura che tutto si sta svolgendo nella massima regolarità per venire incontro alle richieste del Comune. «Noi abbiamo rifatto tutta la pista, abbiamo fatto le omologazioni Fmi e moto Asi (Automotoclub Storico Italiano), per scoprire poi in Comune che il circuito non era stato messo interamente a norma dalla precedente gestione. Gli addetti comunali ci hanno chiesto di risolvere questi problemi prima di aprire, così ci siamo attivati per capire cosa ci fosse da sistemare. Ci è stato detto che tutte le strutture fisse sarebbero state da rimuovere dall’area (troppo vicina all’Orco) mentre sarebbe stato concesso tenere quelle precarie». E in effetti tutti i locali del crossodromo sono ora container da cantiere, gazebo o mezzi su ruote, tutti facilmente rimuovibili, smontabili e rimontabili, come richiesto dal Comune. Lo stesso vale per i bagni, forniti di fossa biologica omologata. Vailati si è rivolto a una ditta privata per la demolizione (già eseguita) del fabbricato (quello dell’ordinanza) che, all’acquisto, avrebbe voluto utilizzare come deposito dei trattori e dell’attrezzatura; su consiglio degli uffici comunali, al suo posto posizionerà probabilmente un tendone agricolo, anch’ess o non fisso.

Salvare la struttura

L’”ultimantum” comunale, secondo il proprietario, avrebbe quindi avuto il solo scopo di sollecitare l’esecuzione dei lavori, fornendo una scadenza oltre la quale sarebbe intervenuta la stessa istituzione. «Abbiamo intenzione di fare tutto il possibile, in piena collaborazione con il Comune, affinché questo crossodromo possa restare al proprio posto e continuare a essere, come è sempre stato, motivo di orgoglio per tutto il Canavese» - aggiunge Vailati.

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