«A sparare ai cinghiali mandate l’esercito»
Confronto molto acceso con Regione e cacciatori che lasciano la riunione pubblica.

Gestione dei cinghiali: si è concluso con uno scontro tra rappresentanti dei cacciatori e agricoltori l’incontro di giovedì 27 ottobre, a Valperga.
I cinghiali sono pericolosi per la sicurezza e le colture
I cinghiali, come spiegato dal sindaco di Valperga, Walter Sandretto, e dalla sua collega Giovanna Cresto di Cuorgnè, nel ruolo di responsabile della Zona Omogenea 8, sono un danno per l’economia agricola, ma anche un pericolo per la viabilità. Il loro numero è in aumento, come la loro intraprendenza nell’ambiente umano. A moderare l’incontro l’assessore valperghese Graziano Cortese: «In questi anni ho sentito rimbalzarsi le responsabilità tra i vari enti. Spero che oggi arrivino risposte». In realtà anche giovedì si è visto un ennesimo rimpallo. «La Regione è ente legiferante - ha spiegato il consigliere regionale Claudio Leone -. Sono poi le Province che devono entrare nel merito. Noi abbiamo aumentato anche i possibili giorni di caccia». Gli ha risposto il rappresentante di Città Metropolitana Gianfranco Guerrini. «Abbattimenti e caccia sono cosa diversa. Abbiamo quattro addetti, ne servirebbero altri quindici. Ma la Regione non stanzia i fondi». Accusa che Leone ha incassato: «La coperta è corta…». I cacciatori, rappresentati da Paolo Pelle di Atc e da Guiscardo Gibellini del Comprensorio Alpino TO4-TO5, hanno ricordato come la loro sia una attività di passione e che pagano per farla. Gli abbattimenti, come spiegato dal rappresentante dell’Ente Parco di Belmonte Diego Bertotti, avvengono di notte con strumenti adatti, lo stesso non avviene per i cacciatori. «Ci sono giorni in cui abbattiamo una decina di animali e altri in cui fatichiamo ad abbatterne uno». Dal dottor Giovanni Locanetto, veterinario Asl, è arrivato un ulteriore allarme: «Se arrivasse anche in Canavese la peste suina il danno economico sarebbe enorme. Per contenerla ci sono solo gli abbattimenti».
Coldiretti: Bisogna abbattere i cinghiali
Da Bruno Mecca Cici della Coldiretti una richiesta netta: «Bisogna uccidere i cinghiali. Invece di dare rimborsi agli agricoltori per i danni da cinghiale, usate i soldi per pagare chi può fare gli abbattimenti. Se serve chiamate l’esercito». Intervento che ha dato il "la" a quelli del pubblico, in contrapposizione con i cacciatori. «I cacciatori non uccidono le femmine gravide perché se no hanno meno animali l’anno dopo», è stata un’accusa. «Ma è impossibile capire se una bestia è gravida mentre la si insegue», è stata la risposta. «Chiamiamo l’Atc quando vediamo i cinghiali, ma ci ignorano», è stata l’accusa, «Le richieste sono tante, il territorio è vasto», la replica. Gli animi si sono scaldati, i decibel sono aumentati e, alla fine, i rappresentanti dei cacciatori, in aperta polemica o "per altri impegni", hanno abbandonato la riunione.