Lutto

Addio a Luigi Gresino l'Olivetti di Favria

Imprenditore nel campo della meccanica e dell’automotive la sua figura è legata all’azienda che porta in parte il suo nome.

Addio  a Luigi Gresino l'Olivetti di Favria
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Addio a Luigi Gresino imprenditore nel campo della meccanica e dell’automotive.

Addio a Luigi Gresino

«E’ stato sempre legatissimo alla nostra comunità, confermando negli anni un attaccamento a Favria e al territorio. Per tutti noi è stato l’Adriano Olivetti favriese».

Con queste parole, il primo cittadino Vittorio Bellone ha voluto ricordare Luigi Gresino, 92 anni, imprenditore nel campo della meccanica e dell’automotive, che si è spento sabato scorso. La sua figura è indissolubilmente legata all’azienda che porta in parte il suo nome (la «Perardi e Gresino» appunto), che mosse i primi passi nel 1954, per poi continuare ad espandersi nei decenni successivi, sino diventare una realtà internazionale negli anni 2000.

L'ultimo saluto

L’ultimo viaggio terreno di Gresino si è svolto lunedì 2 novembre, occasione nella quale la comunità favriese si è stretta intorno a Laura, nonché ai figli Elena, Giuseppe, Catterina e Pierluigi. «E’ stato un uomo che ha dato tutto se stesso per la crescita dell’azienda, ma per quanto possibile sempre con un occhio di riguardo nei confronti dei suoi operai. Una persona lungimirante, attenta, umile e buona, che nel passato non si è mai tirata indietro quando c’era bisogna di aiutare gli altri. Non mancano gli aneddoti nella sua vita legati proprio alla volontà di dare un sostegno, per esempio, a quegli operai che per qualche motivo si erano trovati di fronte a problematiche anche serie».

L'azienda, una famiglia

Oltre al lavoro (ha continuato costantemente a presenziare in azienda, a dimostrazione del legame indissolubile con quella che è stata una delle sue «creature») ed alla famiglia, Luigi Gresino legato anche al mondo della cultura. «Tra i suoi hobby - ricorda ancora il sindaco di Favria - quello della lettura, con una predilezione per la “Divina Commedia”, che lo appassionava a tal punto da conoscerla a memoria». Su volontà della famiglia del 92enne imprenditore canavesano è stato chiesto, a coloro che avessero voluto onorare Luigi con un gesto, di non portare fiori, bensì di sostenere con offerte la locale parrocchia, realtà cittadina a cui era profondamente legato».

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