Lutto nel mondo del calcio

Addio al torinese Claudio Garella, il portiere famoso per le parate con i piedi

Fatali per lui, pare, le conseguenze di un’operazione al cuore

Addio al torinese Claudio Garella, il portiere famoso per le parate con i piedi
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Addio al torinese Claudio Garella, il portiere famoso per le parate con i piedi

«L'unico portiere che parava senza mani»

Si è spento a 67 anni Claudio Garella, protagonista negli anni Ottanta fra i pali del Verona prima e del Napoli poi: con l'Hellas conquistò lo scudetto nel 1985, con i partenopei di Maradona fece il bis due anni dopo, alzando al cielo anche la Coppa Italia.  Garella è deceduto per problemi cardiaci in seguito a un intervento chirurgico. Nato a Torino il 16 maggio 1955, era famoso soprattutto per le sue respinte con i piedi, al punto che l'avvocato Gianni Agnelli lo definì «l'unico portiere che parava senza mani». Ecco cosa raccontava di sé: «Sono stato un estremo difensore anomalo. Ricordo ciò che disse Italo Allodi, il manager che mi portò al Napoli: “L’importante è parare, non conta come”. Ecco, un principio che ho fatto davvero mio per tutta la carriera». Anche per questo motivo, per queste parate assurde ma efficaci, veniva soprannominato “Garellik”, parafrasando Diabolik, il personaggio dei fumetti.

Un giocatore unico nella storia del calcio italiano

Garella è stato un giocatore unico nella storia del calcio italiano, capace di vincere due storici scudetti in due piazze tutt’altro che di primo piano, con tutto il rispetto, come il Verona e il Napoli. La sua scomparsa arriva a 48 ore proprio da Verona-Napoli prima giornata della serie A 2022 2023. Il Napoli lo ha ricordato con una nota evidenziato come il portiere sia arrivato in città nell’estate 1985 all’alba dell’era maradoniana. Arrivò forte dello scudetto storico vinto con la maglia del Verona, l’unico finora conquistato dagli scaligeri. Tre le stagioni disputate con la maglia azzurra e due trofei: il primo storico scudetto e la Coppa Italia. Al termine della carriera dove ha vestito anche le maglie di Torino, Sampdoria, Lazio, Novara, Udinese e Avellino, è diventato allenatore e preparatore dei portieri. Inoltre è stato anche direttore sportivo e osservatore. Lascia la moglie Laura e due figlie: Claudia e Chantal di 47 e 37 anni.

 

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