Addio Giusy, per trent'anni al servizio degli anziani
La dedizione e la cura degli ospiti della casa di riposo «Piovano Rusca»
Addio Giusy, per trent'anni al servizio degli anziani
Addio Giusy, per trent'anni al servizio degli anziani
Avrebbe compiuto 56 anni in questo 2021 che invece se l’è portata via. Addio a Giuseppina Zimbardo, da tutti conosciuta come Giusy, vittima di un male incurabile che l’aveva già colpita alcuni anni fa e che lei, con dignità e forza, lo aveva combattuto riuscendo a sconfiggerlo. O almeno così sembrava. Il tumore si è ripresentato, più prepotente di prima tanto da non lasciare scampo alla donna. Giusy, lei che per quasi trent’anni ha lavorato presso la casa di riposo «Piovano Rusca» di Nole della quale è sempre stata una sorta di direttrice, anche se non riconosciuta sulla carta. Lei che accudiva gli ospiti, organizzava per loro feste e momenti di aggregazione per farli sorridere e stare bene. Lei che nei week end era sempre al «Piovano Rusca», sua seconda casa, la sua famiglia. Lei che seguiva anche la parte burocratica dell’ente quando ancora non erano state distribuite delle cariche ben precise all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’Ente. «Ho lavorato con Giusy quasi per otto anni – ricorda Arduino Baietto ex direttore della casa di riposo Piovano Rusca – E’ entrata a lavorare alla casa di riposo quando ancora era ragazzina e da subito aveva dimostrato le sue capacità di relazionarsi con gli anziani, di seguire le loro necessità e di farli sorridere con le feste e momenti di aggregazione che organizzava nei fine settimana insieme alla collaborazione dei volontari. E sono stati davvero tanti quei momenti di festa. Si è sempre fatta carico di tutto presso la struttura. Una direttrice a pieno titolo anche se non aveva un incarico scritto nero su bianco. Ricordo il suo carattere deciso – prosegue Baietto – Ha sempre difeso le sue idee e ha sempre fatto tutto in funzione del benessere della struttura e degli anziani ospiti che lei accudiva come figli. Ho affrontato con lei il momento della scoperta della malattia e le chemioterapie che seguiva. Quello che mi colpiva di lei era la tenacia. Non si è mai arresa, finiva il ciclo di chemio e rientrava al lavoro. Non è mai rimasta a casa durante le cure. Verso gli anziani aveva un atteggiamento di profonda carità e questo l’ha sempre fatta benvolere da tutti gli ospiti che nel corso dei trent’anni si sono intervallati nella nostra struttura. Una grande persona che ha dato tutto per la “sua” Piovano Rusca». Commosse parole quelle espresse da Giulio Antona, attuale direttore della casa di riposo nolese. «Giusy era una cara amica di famiglia – ricorda con tristezza - Sento il desiderio di ringraziare Giusy per tutto quello che ha fatto per la nostra casa di riposo. A dire il vero per fare un ringraziamento completo non credo siano sufficienti queste poche righe, ma ci vorrebbe un libro intero. Ma se volessimo sintetizzare l’opera della nostra amata Giusy basterebbero due parole: disponibilità e amore. La disponibilità di Giusy la conoscevano tutti, mai una volta che si tirasse indietro quando c’era da aiutare qualcuno, indipendentemente se quel qualcuno era il personale che lei dirigeva con competenza oppure l’ospite bisognoso di cure e di affetto. Era sempre presente, anche oltre le ore lavorative che le competevano, anche il sabato o la domenica. E questa disponibilità porta alla seconda parola che esprime al meglio il suo modo di vivere: amore. L’amore che metteva nel fare le singole cose, ma soprattutto l’amore che provava per i nostri ospiti, coi quali aveva un rapporto speciale. Sapeva essere per loro una figlia, una sorella e a volte anche una madre… e loro questo lo percepivano e la consideravano una figlia, una sorella, una madre. Sono convinto che, per l’amore che Giusy ha elargito ad ampie mani a tutti noi, il Signore le avrà già spalancato le porte del Paradiso. Anche perché non avrà potuto fare a meno di osservare quante persone, che ci hanno preceduto nel regno dei cieli, le saranno corse incontro per accoglierla ed abbracciarla proclamando a gran voce: “Questa è la signorina Giusy che ci ha tanto amato, la nostra figlia, la nostra sorella e la nostra madre…”. L’esempio che Giusy ci ha dato ci sprona nel proseguire la sua opera, con lo spirito che lei aveva, con l’impegno che lei metteva, ma soprattutto con l’amore che lei ci ha insegnato» conclude Giulio Antona. E poi un aneddoto venuto in mente ad Arduino Baietto. «Ricordo quel giorno in cui, io e Giusy mettemmo a dimora nel giardino della Piovano Rusca una pianta di ulivo che mi avevano regalato. Lei si mise a pregare davanti a quella pianta chiedendo a Dio di farla prosperare e di proteggere la casa di riposo. Oggi, quell’ulivo è diventato più forte, e domina la nostra struttura. Le parole di Giusy, nostro Signore, le ha ascoltate». Così la ricorda Loredana Devietti, sindaco di Ciriè, dove Giusy era andata a lavorare dal 2017. «Per tutti Giusy, lavorava presso il comune di Ciriè dal 2017. Nel nostro ente si occupava di Politiche Sociali, un settore molto delicato in un momento difficile. Proprio per questo era molto apprezzata la sua umanità, il suo impegno, la sua passione per il suo lavoro e il sostegno che dava ad ogni persona che si rivolgeva ai nostri uffici. La sua scomparsa lascia un grande vuoto sia tra i colleghi sia nell’amministrazione comunale, da tutti era molto stimata e apprezzata. La Città di Ciriè si stringe alla famiglia in questo momento di dolore e porge le più sentite condoglianze» .I funerali si sono svolti a Nole, nella mattinata di sabato 3 aprile.