Anci Piemonte: troppo pochi 10 giorni per il monitoraggio delle infrastrutture
Il presidente Avetta: "Giusto monitorare e rilevare le necessità, ma poi bisogna anche progettare e realizzare le infrastrutture nuove".

Anci Piemonte: troppo pochi 10 giorni per il monitoraggio delle infrastrutture. Il presidente Avetta: "Tornare a pianificare, come facevano le Province".
Anci Piemonte e monitoraggio infrastrutture
Sul piano di monitoraggio delle opere pubbliche lanciato dal Ministero delle Infrastrutture in seguito al disastro di Genova arriva il parere di Anci Piemonte. “Bisogna tornare a fare ciò che le Province hanno sempre fatto ovvero la pianificazione. Occorre pensare, progettare e finanziare opere pubbliche in grado di esprimere un'idea di futuro chiara per il territorio. Dobbiamo sapere ciò che vogliamo: lo sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità passa proprio da qui, dalla nostra capacità di tornare ad elaborare strategie e di realizzarle. Negli anni '60 la Provincia di Torino diede un contributo fondamentale, sia in termini di progettazione sia in termini di risorse, alla realizzazione dell'Autostrada Torino-Milano e della tangenziale. Piaccia o meno, è così che si è costruita l'Italia".
Tornare a pianificare
Lo afferma il presidente dell'Anci Piemonte, Alberto Avetta, dopo i fatti tragici di Genova che hanno riproposto prepotentemente il tema delle infrastrutture. Proprio in queste ore, gli enti locali piemontesi stanno ricevendo la nota del Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche che comunica l’avvio di un'azione di verifica e monitoraggio delle infrastrutture e l’invito a predisporre, entro il 30 agosto, una relazione sugli interventi ritenuti necessari e classificati in ordine di priorità. L'associazione si è quindi attivata per definire un format uniforme per facilitare e sveltire le rilevazioni.
Idee e conoscenza del territorio
“I tempi sono molto stretti - commenta il presidente dell'Anci Piemonte Alberto Avetta - è giusto monitorare e rilevare le necessità, ma poi bisogna anche manutenere l’esistente e progettare e realizzare le infrastrutture nuove. E per farlo annunci e improvvisazione non servono. Bisogna innanzitutto avere un’idea di futuro. E poi ci vogliono conoscenza del territorio, competenza tecnica, autonomia di programmazione e risorse”.