Andrea Gasco, un giovane che ha scelto di cambiare vita ma nel suo territorio

24 anni, perito meccanico ha mollato un lavoro sicuro e ha aperto un'azienda agricola.

Andrea Gasco, un giovane che ha scelto di cambiare vita ma nel suo territorio
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Il giovane 24enne di Locana, perito meccanico, ha mollato il vecchio lavoro, sicuro e a tempo indeterminato per uno più stimolante e appagante legato però al suo territorio.

"Mollo tutto e cambio lavoro"

La ricerca di un lavoro gratificante e che sappia dare i giusti stimoli ai giovani d’oggi spinge molti di loro a fare letteralmente le valige e cercare fortuna fuori dall’Italia. Però ci sono anche delle storie di ragazzi e ragazze che, invece, scelgono di legarsi sempre più al loro territorio, pronti a fare «un passo indietro», a mettersi in gioco ed a faticare per far sì che il loro sogno possa trasformarsi in qualcosa di concreto.

Andrea Gasco

Un esempio è quello di Andrea Gasco. Ha 24 anni, vive a Gurgo, una delle borgate del comune di Locana, ed andando parecchio controcorrente ha scelto di dare vita ad un’azienda agricola e di servizi con sede nel piccolo paese della Valle Orco. «Sono un perito meccanico - racconta Andrea - e dopo il diploma sono riuscito a trovare in fretta lavoro. Prima ho fatto il manutentore, poi l’attrezzista. Un lavoro sicuro, a tempo indeterminato. Dopo un po’ di tempo, però, questo mestiere ha iniziato a starmi “stretto”». Non era questione di ore lavorate o di fatica, anzi. «Assolutamente no. E’ che la monotonia della giornata in fabbrica mi lasciava alquanto perplesso. Ad un certo punto ho deciso di mettermi in gioco. Ho mollato tutto, ho aperto una mia attività ed ora mi impegno al massimo per farla funzionare al meglio».

Un lavoro che lo riempie di gioia

Coltivazione di patate, taglio e vendita di legno, lavoro di sbancamento e manutenzione di terreni e sentieri. Sono solo alcuni delle attività, tutt’altro che «leggere», portate avanti da Andrea. «E’ vero, senza dubbio si tratta di un lavoro duro sotto molti aspetti, anche se rispetto a quando i campi li lavoravano i nostri nonni l’utilizzo delle macchine facilita certi compiti. Però tutto questo mi riempie di gioia. Mi alzo con un po’ d’ansia, perché ogni giorno il lavoro te lo devi anche procacciare tu e devi farlo al meglio, per avere sempre nuovi clienti. Ma io mi sento felice ed appagato, seppur spesso sono stanco a fine lavoro». Una scommessa portata avanti anche in un territorio, quello delle valle, dove i giovani «scappano» alla volta della città: «Ci vuole esperienza, che si fa sul campo, determinazione ed anche un po’ di testardaggine. Se si lavora però con serietà alla fine i risultati ed uno stipendio dignitoso escono sempre. Certo, non mancano le difficoltà, ma quanto sto svolgendo mi stimola a fare meglio, dimostrando che se si vuole fare determinate cose si possono raggiungere gli obiettivi preposti».

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