Auto rubata in sosta vietata, polemica dei cittadini su Facebook. Il Comune li denuncia
E' avvenuto a Borgaro Torinese.

Auto rubata in sosta vietata, scoppia la polemica su Facebook con il Comune che viene accusato di voler fare cassa con i controlli della Municipale. Scatta la denuncia.
Auto rubata in sosta vietata
Questa mattina la Polizia Locale è stata chiamata dal personale addetto al rifacimento della segnaletica stradale in Via delle Magnolie per la rimozione di un auto in divieto di sosta. Nonostante i cartelli che avvertivano della rimozione forzata regolarmente apposti dalla ditta incaricata ben 5 giorni prima l’esecuzione dei lavori, oltre le 48 ore previste dalla norma, un'auto era parcheggiata proprio lì, dove non sarebbe dovuta essere.
L'intervento degli agenti
Giunti sul posto gli agenti hanno provveduto al normale controllo presso le banche dati ministeriali e l'auto è risultata essere oggetto di furto ed è pertanto stata sequestrata e affidato al custode giudiziario per la restituzione all’avente diritto (in questo caso la compagnia di assicurazione, dato che il proprietario era già stato risarcito).
La polemica su Facebook e la denuncia
L’attività di vigilanza e controllo del Comando di Polizia Locale ha destato stupore da parte di alcuni cittadini su un gruppo locale di Facebook e alcuni iscritti hanno accusato il Comune di voler fare soltanto cassa. Purtroppo le accuse diffamatorie esternate da alcune di queste persone saranno oggetto di denuncia penale. Gli interessati saranno convocati nei prossimi giorni presso il Comando per le attività di identificazione e denuncia. Si profilano delle responsabilità anche nei confronti del gestore del gruppo locale del social network in quanto, rivestendo una posizione di garanzia di controllo per i post che vengono pubblicati, non hanno impedito l’azione delittuosa.
Il commento del comandante Linarello
Il vero problema, afferma il Comandante Linarello, è che “Tutte queste persone non hanno svolto una benché minima attività informativa per cercare di capire quali fossero le ragioni dell’attività dei vigili. Se avessero chiesto agli agenti operanti oppure semplicemente se avessero telefonato al Comando, nei limiti della riservatezza dei dati personali, avrebbero avuto tutte le rassicurazioni del caso. Probabilmente se il sequestro lo avessero effettuato i Carabinieri avrebbero applaudito dai balconi, invece per la Polizia Locale la presunzione di colpevolezza è la regola generale. Auspico da parte di tutti una maggiore riflessione e pacatezza nelle esternazioni che verranno effettuate in futuro su tutti gli strumenti di comunicazione”.