Bilanci (2019) e prospettive (2020) con il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto

"Dal dramma del Parco di Belmonte all’entusiasmo del Giro d’Italia, all’approdo alla serie B della squadra di Volley...".

Bilanci (2019) e prospettive (2020) con il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto
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Bilanci e prospettive con il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto che si aspetta un 2020 ricco di progetti e crescita per la Città delle due torri.

Che dodici mesi sono stati per Cuorgnè?

"Non è mai semplice dare una risposta univoca, molte sono le prospettive da cui si può osservare una Città. Si è passati dal dramma del Parco di Belmonte, che ha coinvolto anche il nostro territorio comunale, all’entusiasmo del Giro d’Italia, all’approdo alla serie B della squadra di Volley. Ho ritrovato un rinnovato spirito di collaborazione con le diverse forme associative, culturali, sportive, commerciali e di volontariato. Per la prima volta un nostro concittadino (consigliere e già assessore della nostra squadra) siede tra i banchi della Regionale e questo, confidiamo, contribuirà a fornire più attenzione al territorio. Abbiamo lavorato su 3 indirizzi: culturale (intensificando i rapporti con la scuola, incrementando i momenti di aggregazione, non dimentichiamo l’evento espositivo di arte contemporanea e quelli al Museo Archeologico). Sociale (costruendo progetti con le realtà che si occupano di disagio, cito ad esempio la creazione dell’orto giardino sociale e l’importante sportello di ascolto per le donne vittime di violenza). Infrastrutturale: andando ad agire su progettualità ed infrastrutture più nella sostanza che nell’apparenza (plessi scolastici, viabilità, rete idrica)".

L’anno che verrà

"Non nascondo che avrei sperato di far partire e in altri casi concludere, alcuni progetti a mio giudizio strategici già nel corso del 2019, confido quindi nel 2020. A partire dal Tetro Comunale, al restyling di parte della struttura sportiva di via Braggio, a un ok definitivo per la nuova Scuola Media, all’inizio dei lavori per l’elettrificazione della Ferrovia e ad un progetto complessivo in fase di studio per l’illuminazione e la valorizzazione di alcuni “assets” a mio giudizio strategici, di cui per scaramanzia non parlo, tenendo sempre come focus il miglioramento della qualità ambientale, e la valorizzazione del nostro passato, nel tentativo di rendere più attrattiva la nostra Città nel medio periodo".

Cosa serve al Canavese?

"Penso, non solo al Canavese, meno burocrazia, più stabilità politica, più visone e ottimismo. Siamo un territorio di opportunità inespresse, ma i primi a crederci dobbiamo essere noi, abbiamo dei giovani preparati che hanno “fame” dobbiamo lasciarli correre".

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