Caffe Hag, chiude stabilimento torinese: 57 licenziamenti

La Regione Piemonte ha espresso profonda preoccupazione per la notizia dell'annunciata delocalizzazione.

Caffe Hag, chiude stabilimento torinese: 57 licenziamenti
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Sono 57 i lavoratori del Caffè Hag per cui è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo.

Caffè Hag, chiude lo stabilimento del torinese

Il Caffè Hag ha una storia che risale ai primi del Novecento. Ovvero quando l’imprenditore tedesco che ha dato il nome a questa marca di caffè, è riuscito tramite un processo chimico rivoluzionario a creare una miscela del noto “decaffeinato”. Tanto che è, per tutti, noto come il caffè che è possibile bere “anche prima di andare a dormire”. Una storia lunga più di cent’anni che ora, almeno sul nostro territorio, rischia di interrompersi.

57 lavoratori in fase di licenziamento

E’ delle ultime ore la notizia della decisione dei vertici aziendali di spostare la produzione altrove. Ponendo definitivamente fine alla storia dello stabilimento di Andezeno, nelle colline del torinese: l’unico italiano. La comunicazione è arrivata nelle scorse ore e ha destato particolare preoccupazione tra le famiglie dei lavoratori. L’azienda che controlla lo stabilimento di Caffè Hag e Splendid ha deciso di delocalizzare la produzione in altri poli distribuiti sul territorio europeo.

La preoccupazione della Regione Piemonte

Se i sindacati e le sigle del comparto della produzione del caffè(e quindi dell’alveo alimentare) definiscono “scellerata” la scelta di spostare altrove la produzione, anche la Regione Piemonte ha manifestato viva preoccupazione per quanto annunciato nelle ultime ore. “Apprendiamo con grande preoccupazione la notizia dell’annunciata chiusura, da parte del gruppo Jde, dello stabilimento di Andezeno dove si producono due storici marchi di caffè, creando gravi ripercussioni occupazionali sul territorio”. Lo afferma Gianna Pentenero, assessore Regionale al Lavoro.

“Ritirate i licenziamenti”

Sulla decisione del gruppo olandese di cessare l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, avviando una procedura di licenziamento collettivo per tutti i 57 dipendenti, inoltre, “Convocheremo il prima possibile – aggiunge Pentenero – un tavolo regionale, chiedendo all’azienda di ritirare la procedura e avviare un confronto con i sindacali e le istituzioni, senza l’inaccettabile Spada di Damocle dei licenziamenti”

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