Carnevale di Ivrea ecco i personaggi maschili dell'edizione 2019
Entra così nel vivo la liturgia dello Storico Carnevale che inizierà il 6 gennaio e avrà i giorni clou da sabato 2 a martedì 5 marzo 2019.

Carnevale di Ivrea ecco i personaggi maschili dell'edizione 2019.
Carnevale di Ivrea
Sono stati presentati i personaggi maschili dell’edizione 2019 dello Storico Carnevale di Ivrea. Due riconferme, Davide Luigi Diane e Moreno Lacchio, a ricoprire le prestigiose cariche di Sostituto Gran Cancelliere e Podestà. Vincenzo Ceratti vestirà i panni del Generale. Entra così nel vivo la liturgia dello Storico Carnevale che inizierà il 6 gennaio e avrà i giorni clou da sabato 2 a martedì 5 marzo 2019.
Generale
51 anni, eporediese del quartiere Bellavista, agente generale di assicurazione per il gruppo Italiano UnipolSai e volontario della Croce Rossa Italiana. Un passato sportivo nel calcio e una passione per l’equitazione e la nautica. Questo è Vincenzo Ceratti. Un lunghissimo curriculum carnascialesco: iscritto da 38 anni ai Tuchini del Borghetto e membro del direttivo dal 1990; 14 anni nello Stato Maggiore ricoprendo la carica di ufficiale d’onore addetto agli Alfieri e agli Abbà. “Si sta avverando un sogno. Ho assistito molte volte alla presentazione del Cittadino Generale designato in Sala Dorata e mi sono sempre chiesto quali fossero le emozioni che si provano. Oggi posso dire che è un’emozione fortissima. Cercherò, con l’aiuto di tutti, soprattutto del popolo festante, di fare una invicta campagna assieme al brillante Stato Maggiore nel rispetto del Cerimoniale e delle tradizioni ma con un occhio ai momenti di fratellanza, amicizia e sano divertimento. Perdonerete al Cittadino Generale se qualche volta, nei momenti più importanti, scenderà una lacrima di commozione”.
Sostituto del Gran Cancelliere
53 anni, sposato, un figlio, ex Olivetti, oggi amministratore condominiale e mediatore immobiliare, una grande passione per i cavalli e un lunghissimo curriculum legato al Carnevale. Questo è Davide Diane. Una passione, quella per il Carnevale, che appartiene e condivide - come molti eporediesi - con tutta la famiglia: nonno, zio, cugini e il figlio. Dall’ ‘82 all’ ’85 tira con gli Scacchi poi, per 17 anni, sui carri. “Vorrei ringraziare ‘Ivrea’ che con il suo caloroso abbraccio non ha scaldato solo la mia voce ma anche il mio cuore. Rinnovo il mio impegno per la buona riuscita della manifestazione e dedico il mio incoraggiamento a tutte le Componenti che con il loro entusiasmo e la loro passione rendono possibile ogni anno il realizzarsi del miracolo ripetibile del Carnevale ed esprimo un auspicio generale a vivere il nostro Carnevale come fosse un tesoro lasciatoci dai nostri avi predecessori, affinché questa nostra bellissima manifestazione possa essere trasmessa nel rispetto delle tradizioni ai nostri posteri”.
Podestà
Moreno Lacchio, eporediese classe 1956, 2 figli maschi e 7 adorati nipoti, è titolare della storica azienda di famiglia che si occupa di materiali e impianti elettrici. Fin da piccolissimo partecipa al Carnevale con il tiro dal balcone insieme al padre Osvaldo. Dal 1975 fa parte della squadra de I Diavoli Aranceri e già dagli anni ’80 è membro della fagiolata benefica San Lorenzo. “Sono molto onorato di essere stato confermato per il 2019. Lo scorso anno è stata una bellissima esperienza carica di emozioni: mi ritrovavo spaesato in un mondo che conoscevo solo marginalmente ma grazie al supporto di chi mi ha seguito è andato tutto bene. È un’esperienza che ti fa sentire un ‘vero uomo di Eporedia’. Ora mi appresto a ripetere l'esperienza con un po’ di consapevolezza in più. Un ringraziamento lo devo a chi lo scorso anno mi ha cercato credendo in me e voglio ricordare Maurizio Leggero e Alberto Alma, tutto il gruppo dei Credendari Storici nella persona di Bonino Rudy, i miei accompagnatori Bombonato, Esposito, Vaglio, Girardi e il mio Addetto Vito Mastrofrancesco. Ma tutto questo lo devo in primis alla mia spettacolare famiglia, e come sono abituato a chiamarla da 42 anni, alla mia Ragazza, mia moglie Giovanna senza la quale non avrei vissuto una così bella esperienza”.