CasaPound prosegue la campagna contro il business sui profughi

CasaPound affigge un nuovo striscione con scritto a caratteri cubitali '#Bastafeccia nel Canavese' e si dissocia dalle posizioni di Alessandro De Stefano, organizzatore del sit-in avvenuto il 15 settembre al quartiere Fiorana.

CasaPound prosegue la campagna contro il business sui profughi
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CasaPound affigge un nuovo striscione con scritto a caratteri cubitali '#Bastafeccia nel Canavese' e si dissocia dalle posizioni di Alessandro De Stefano, organizzatore del sit-in avvenuto il 15 settembre al quartiere Fiorana.

CasaPound affigge un nuovo striscione con scritto a caratteri cubitali '#Bastafeccia nel Canavese' e si dissocia dalle posizioni di Alessandro De Stefano, organizzatore del sit-in avvenuto il 15 settembre al quartiere Fiorana. Igor Bosonin, referente della sezione di Ivrea, spiega i motivi della frattura: "De Stefano ci ha subito contattati dopo che la figlia minorenne aveva subito molestie da alcuni immigrati ospitati in una palazzina nel quartiere Fiorana. Ora, anche tramite il gruppo FaceBook 'Ivrea Libera senza censura', che non è né libera né anti-censura, ci ha ovviamente oscurato, schierandosi apertamente su posizioni a difesa dei clandestini. Ad Ivrea il degrado è in costante aumento, anche e soprattutto per colpa di questi immigrati, non comprendiamo questo cambio di rotta da parte di De Stefano però chi conosce CasaPound sa che non scende a compromessi quando sa di essere dalla parte giusta, dalla parte dei cittadini." Marco Racca, coordinatore regionale del movimento della tartaruga frecciata, rincara la dose: "Prima ci chiamano perché hanno bisogno di noi, poi cambiano idea e strizzano l'occhio proprio agli stessi immigrati che qualche giorno prima si sono macchiati di un'aggressione ad una ragazza, che tra l'altro è la figlia di De Stefano. Ivrea merita di meglio e ci batteremo, giorno dopo giorno, perché la situazione ritorni alla normalità."
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